Nino Frassica a “LOL 3”: «Dopo la prima stagione mi sono detto “Voglio provare pure io!”»

Dal 9 marzo su Prime Video arriva la terza stagione dello show comico: «È stato più difficile di come pensavo»

NIno Frassica  Credit: © Prime Video
8 Marzo 2023 alle 08:00

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Sta per tornare “LOL - Chi ride è fuori” con la terza stagione e un cast completamente rinnovato. L’appuntamento è per il 9 marzo su Prime Video e tra i protagonisti delle nuove puntate c’è, finalmente, anche Nino Frassica che aveva dovuto declinare l’invito a partecipare alla seconda edizione per i troppi impegni. Ci ha raccontato come si è preparato alla sfida e quali sono i concorrenti più temibili di quest'anno.

Descriva Lol in poche parole.
«È un gioco divertente ed è anche una forma di incontro. Il cast è eterogeneo, io ero il più
vecchio, non c'erano miei coetanei, infatti ho incontrato altri tipi di comici e anche la
generazione nuova».

Perché ha accettato la sfida?
«Dopo che ho visto la prima edizione mi sono detto: “È proprio divertente, voglio provare
pure io!” e mi hanno chiamato per la seconda edizione, purtroppo non potevo, mi hanno
chiamato per la terza e allora ho smosso mari e monti e tutti gli impegni pur di partecipare».

Quanto si è preparato?
«Non sapevo chi avrei incontrato, prima non dicono nulla. Io ho di base un repertorio
abbastanza vasto che faccio nelle serate di cabaret e l'ho riadattato per l'occassione. Bisogna
stare attenti a far ridere gli altri spiazzando, non conta solo il fattore comico, anche la
meraviglia fa ridere».

Oltre alla preparazione cosa serve nel gioco?
«La lucidità, bisogna stare attenti, devi cercare di non devi ridere e allo stesso tempo sforzarti
di non capire quello che vedi che sicuramente ti farebbe cascare nel tranello».

I concorrenti più temibili?
«Herbert Ballerina e Maccio Capatonda, li conosco e frequento anche nella vita, mi
spiazzano, anche con cose non obbligatoriamente comiche».

A lei cosa fa più ridere?
«L'umorismo involontario o i comici che fanno il genere mio, il surreale, quelli bizzarri. Rido
per le cose buffe, per i rumori involontari, gli incidenti, le piccole cose».

Per un comico è più difficile far ridere o resistere alle risate?
«Dipende dal carattere, per me è più difficile resistere, a me fanno ridere le persone in
generale, a “Lol” potrebbero partecipare anche non comici».

Consuntivo dell'esperienza?
«È stato più difficile di come pensavo, ho cercato di resistere estraniandomi. È come i
concorrenti dei quiz che quando sbagliano dicono: “Ma come, da casa sapevo tutte le risposte
ora sono qui in tv e non indovino nulla!”».

Avete registrato il programma tempo fa: difficile tenere il segreto?
«Maccio Capatonda, che vinse la seconda edizione, mi ha raccontato che il premio dovette
nasconderlo a casa fino a quando il programma non andò in onda: “Se arrivava qualcuno e lo
vedeva capiva che avevo vinto”. Io chi ha vinto non lo dirò mai, neanche dopo che “Lol”
finisce. Continuerò per un anno a non dirlo».

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