«Orange Is the New Black 5», la parola al cast

È tornata in streaming su Netflix la serie sulle detenute di Litchfield, per l'occasione abbiamo parlato con Uzo Aduba, Laverne Cox, Taylor Schilling, Natasha Lyonne e Danielle Brooks

12 Giugno 2017 alle 15:14

La quinta stagione di «Orange Is the New Black» è disponibile in streaming su Netflix dal 9 giugno. La stagione precedente si era conclusa con una tragedia sconcertante che aveva atterrito e scatenato le detenute del carcere di Lietchfield. Siamo quindi a una svolta, la morte di Poussey (Samira Wiley) ha fatto scattare tutte le “famiglie” del carcere e dobbiamo prepararci a una stagione completamente diversa.

Ci attendono puntate intense, ma ambientate in un lasso di tempo ristrettissimo: l'intera stagione, infatti, copre l'arco di soli tre giorni. Ritroveremo le protagoniste dove le avevamo lasciate, mentre la rivolta arriva al suo apice.

Taylor Schilling ci racconta, infatti, che non solo Piper Chapman, ma tutti i personaggi della serie saranno profondamente attivati dalla tragedia alla quale si trovano ad assistere impotenti. Danielle Brooks ci ha parlato di cosa accadrà alla sua Taystee ora che non ha più nulla da perdere, di come userà le risorse che ha sempre avuto dentro di sé mettendo finalmente in pratica le proprie doti, la propria intelligenza.

Tra le più colpite dalla morte di Poussey c'è inevitabilmente Suzanne, Uzo Aduba ci spiega come assisteremo ai suoi tentativi non solo di affrontare la morte dell'amica, ma anche di comprendere cosa sia accaduto. Con le attrici abbiamo parlato anche di come funziona il sistema carcerario americano e di come dovrebbe migliorare per riabilitare chi entra in carcere, invece di togliere ogni possibilità di riscatto. Natasha Lyonne ha insistito sulla necessità della riabilitazione ed è stata molto ferma anche sulla dinamica che ha portato alla tragedia della quarta stagione che trova difficile provare empatia per «Una persona che abusa del proprio potere tanto da uccidere una persona innocente». Laverne Cox ci ha raccontato della resistenza delle carcerate al sistema corrotto della prigione e di come la bellezza e l'arte proliferino da sempre nonostante la corruzione.

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