«Ozark» è stato più volte definito come un "aspirante «Breaking Bad»": i suoi protagonisti sono due genitori che si guadagnano da vivere riciclando denaro sporco per un cartello della droga messicano. Tutto ruota attorno alla figura del contabile Marty Byrde, interpretato da un inconsuetamente drammatico Jason Bateman, che con la moglie Wendy e i due figli Charlotte e Jonah - a conoscenza del "lavoro" dei genitori e del pericolo a cui sono sottoposti giornalmente -si stabilisce nella desolata comunità turistica di Ozark, nel Missouri, con l’obiettivo di farla rifiorire riciclando denaro. La seconda stagione della serie la trovate in streaming su Netflix dal 31 agosto.
La prima stagione era dedicata all’azione attraverso il racconto delle strategie d’insediamento dei Byrde in città, tra personaggi di cui devono guadagnarsi la fiducia e l’elaborazione di piani criminali per lavare il denaro sporco del cartello.«Ozark 2» sposta invece l'attenzione sulle conseguenze di alcune scelte fatte dai suoi protagonisti e sull’evoluzione dell’indagine che la Polizia sta segretamente svolgendo su Marty, con la speranza di arrivare ai pezzi grossi per cui lavora.
Dove eravamo rimasti (attenzione spoiler prima stagione)
Marty Byrde (Jason Bateman) è un gestore finanziario scrupoloso e senza macchia. Questo fino al giorno in cui, insieme al suo socio in affari, inizia a riciclare denaro sporco per un cartello della droga messicano. Quando il suo partner viene scoperto a "fare la cresta" sugli incassi e ucciso, rischia di fare la stessa fine, ma la scampa promettendo ai suoi aguzzini non solo di recuperare i soldi persi, ma anche di procurarne di altri con una brillante soluzione. Si tratta di Ozark, una piccola località lacustre nel Missouri che, da frequentata meta turistica, negli anni si è trasformata in una desolata cittadina sulla soglia dell’abbandono. Il suo proposito è di farla rifiorire investendo denaro riciclato. Marty si trasferisce lì con la sua famiglia: con la moglie Wendy (Laura Linney), che l'ha tradito, ma si rivela un prezioso braccio destro nelle sue attività criminali, e con i figli, messi al corrente dell'occupazione poco raccomandabile del padre. A Ozark si farà un’altra preziosa alleata: Ruth Langmore (Julia Garner), una ragazza con una famiglia scalcinata, che inizierà a gestire parte delle sue attività. I Byrde riescono ad attuare il loro piano rimettendo dapprima in piedi il Blue Cat Lodge, punto di sosta d’eccezione per i vacanzieri del lago, e poi acquistando uno strip club. Così facendo, però, destano la curiosità non solo della Polizia, che monitora Marty da diverso tempo per incastrarlo, ma anche di alcuni malavitosi locali: la famiglia Snell. La fine della prima stagione vede l’alleanza tra Marty e gli Snell dopo l’assassinio, da parte di questi ultimi, di uno dei capi del cartello.
Cosa aspettarci da «Ozark 2»
Attenzione: se volte evitare spoiler, passate direttamente alla prossima scheda.
La traccia narrativa principale di questa seconda stagione di «Ozark» è chiara dalla prima puntata: la costruzione del Casino, un grosso centro in cui riciclare denaro, a cui Marty lavora insieme agli Snell, come stabilito alla fine della scorsa serie. Un’operazione così importante all’interno della piccola comunità richiede un gioco di appoggi politici su cui lavorerà Wendy, che ha un passato professionale di campagne presidenziali e accordi diplomatici. In questa stagione, vedremo più da vicino il cartello della droga messicano: se fino a oggi lo avevamo percepito come entità onnipresente e minacciosa, ora si palesa in tutta la sua prepotenza. Non è finita: l’indagine poliziesca sui traffici di Marty arriva a una svolta decisiva, mentre Ruth è occupata a tenere a bada suo padre Cade, un piccolo criminale folle e violento, appena uscito di prigione. I nuovi episodi, in generale, mantengono le promesse di trama e intreccio della prima stagione, abbassando un po' il livello di tensione e azione. La storia evolve, mentre gli stati d’animo che porta con sé rimangono pressocché invariati. Per i vecchi fan sarà un soddisfacente binge watching.
Il punto di forza di «Ozark 2»: il cast
Jason Bateman («Come ammazzare il capo… e vivere felici», «Game Night - Indovina chi muore stasera?»), Laura Linney («The Truman Show», «Love Actually - L’amore davvero»), Julia Garner, Jason Butler Harner («Changeling», «Blackhat»), Sofia Hublitz, Skylar Gaertner e molti altri, sono gli straordinari protagonisti di «Ozark 2», il cui cast si arricchisce della bravissima Janet McTeer («Jessica Jones») nei panni di un legale tutto d’un pezzo al soldo del cartello. Mentre nella prima stagione il Marty di Bateman era un po’ il perno dell’intreccio, in questa seconda sono due personaggi femminili al centro della narrazione. La prima è Wendy, che da moglie e braccio destro, si rivela il punto di forza della coppia, soprattutto negli affari. La seconda è Ruth, che abbiamo conosciuto fino a oggi cinica e distaccata, mentre qui rivela un lato profondo, umano e integro sia nel suo progressivo attaccamento a Marty sia nella spinta a prendere le distanze dalla sua famiglia.
La violenza in «Ozark 2»
È chiaro fin dal primo episodio il volto della violenza che la serie vuole mostrare: quello insensato, quello verbale, quello del giogo. Marty e la sua famiglia sono intrappolati in un’idea di male da cui non riescono a liberarsi e sarà così anche nella seconda stagione. Se per certi versi «Ozark 2» si fa ancora più torbida rispetto ai primi episodi per situazioni e atmosfere, la violenza in sé non subisce nessuna schiacciante evoluzione (almeno fino alla quinta puntata). Ma forse dobbiamo solo aspettare che il cartello entri davvero in azione. Il personaggio più interessante in tal senso si conferma essere quello dell’agente Roy Petty (Jason Butler Harner): un ambiguo psicopatico pronto a tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi d’indagine.