Patrick Dempsey: “La verità sul caso Harry Quebert” su Canale 5

Il "Dottor Stranamore" di "Grey's Anatomy" torna in tv (anche in chiaro) nel segno del giallo

Patrick Dempsey in "La verità sul caso Harry Quebert"
23 Agosto 2019 alle 14:37

Un thriller mozzafiato tratto da un bestseller internazionale, con un protagonista molto amato. Signori e (soprattutto) signore, mettevi comodi: a inizio settembre, per la prima volta in chiaro, arriva su Canale 5 la serie in dieci puntate “La verità sul caso Harry Quebert” con Patrick Dempsey, la versione tv del romanzo di Joël Dicker che ha venduto cinque milioni di copie nel mondo. Ecco tutti i motivi per non perderla.

La regia d’autore

Ora l’indimenticabile “Dottor Stranamore” di “Grey’s Anatomy” ha il ruolo tenebroso di Harry Quebert, un professore di letteratura che nasconde molti segreti. A dirigerlo c’è il regista francese Jean-Jacques Annaud, che ha firmato pellicole importanti come “Il nome della rosa” con Sean Connery e “Sette anni in Tibet” con Brad Pitt. «Quando ho visto il suo nome sul copione ho accettato subito» confida l’attore. «Amando i suoi film, ho pensato che lavorare con lui potesse essere davvero una grande opportunità. Così ho preso il primo volo per incontrarlo a Parigi». Durante le riprese, sul set si è visto spesso anche lo scrittore svizzero Joël Dicker, che però non ha partecipato alla sceneggiatura. «Non ho voluto essere coinvolto» spiega l’autore. «Preferivo che Jean-Jacques avesse piena autonomia. Dopo aver visto il risultato finale, posso dire che tra il mio libro e la serie non c’è molta differenza. Certo, in tv la trama scorre più velocemente. Ma il carattere dei personaggi è rispettato in modo fedele».

La trama avvincente

All’inizio della prima puntata conosciamo meglio Quebert, diventato uno scrittore di culto grazie al successo del suo capolavoro “Le origini del male”. Quando il corpo di una giovane donna viene trovato sepolto nel terreno di casa sua, Harry viene indagato per l’omicidio di Nola Kellergan (la bellissima attrice Kristine Froseth, che è anche nel cast di “The Society”). Con la ragazza, una quindicenne scomparsa 33 anni prima in circostanze mai del tutto chiarite, Quebert aveva avuto una relazione nell’estate del 1975. Accanto al cadavere la polizia rinviene anche il manoscritto del famoso romanzo di Harry. La letteratura, insomma, la fa da padrone nella trama. Guai, però, a chiedere a Dempsey se intravede per sé un futuro da scrittore: «Un libro io? Mi capita di prendere appunti di sceneggiatura, ma mettere un romanzo nero su bianco è un’altra cosa» dice.

Il cast giovane

A correre in aiuto di Quebert, che rischia la pena di morte, troviamo Marcus Goldman (Ben Schnetzer), suo alunno promettente ai tempi del college e oggi caro amico. Marcus ha il blocco dello scrittore e decide di andare a cercare il vecchio prof per chiedergli consigli su come ritrovare l’ispirazione perduta. Così, ospite del suo mentore, si trova invischiato nel caso che vede Harry come principale indiziato. E per scagionarlo farà cose di cui presto si pentirà. «Annaud ci ha lasciato liberi di improvvisare e Ben è stato bravissimo» ricorda il protagonista. «Tanto che ci sono bastati uno o due ciak per scena». Dempsey ama lavorare con i giovani colleghi, di cui fiuta e apprezza il talento: «È successo anche con Alessandro Borghi quando abbiamo girato la serie “Diavoli” in Italia. Tra noi è scattata subito l’intesa professionale ed è nata un’amicizia».

Le belle ambientazioni

Se la relazione tra Harry e Nola può ricordare le atmosfere di “Lolita” e la ricostruzione del caso rimanda a quelle noir e surreali di “Twin Peaks”, l’ambientazione di questa serie sembrerà familiare ai fan de “La signora in giallo”. Sì, perché i panorami, la pioggia e le spiagge di Sommerdale, la cittadina immaginaria in cui si svolge la storia, fanno subito pensare al Maine, lo stesso Stato americano in cui si trova la Cabot Cove di Jessica Fletcher. «Nel mio libro la città si chiama Aurora ed è nel New Hampshire, ma nel Maine io ci ho passato le mie estati da bambino» svela Joël Dicker. «E nelle descrizioni dei luoghi del romanzo ho messo tanti ricordi d’infanzia». Il regista della serie, invece, colloca Sommerdale direttamente nel Maine. «Però l’abbiamo ricostruita in Canada girando in Quebec, che ha paesaggi e clima simili a quelli delle mie zone» racconta Dempsey, che è nato nel Maine e vive lì con la moglie Jillian e i loro tre figli. «Per fortuna il set non era troppo distante da dove abito io: potevo rientrare a casa in meno di cinque ore di macchina» ricorda l’attore. La durata del tragitto, però, è da prendere con le pinze: Dempsey, infatti, è un pilota provetto che ha disputato molte gare e guida sempre la sua Porsche a tutto gas.

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