Donne e mistero. Se nel mare delle uscite tv l’obiettivo è quello di trovare la ricetta giusta per emergere, questa oggi lo è di sicuro. E allora, perché non buttarsi su un classico come «Picnic a Hanging Rock»? Il romanzo pubblicato da Joan Lindsay nel 1967, che aveva già trovato la sua veste filmica perfetta grazie all’omonimo film di Peter Weir del 1975, è diventato una serie tv in sei episodi in onda su Sky Atlantic a partire dal 5 giugno.
«Picnic a Hanging Rock» è stato un film icona del XX secolo. Ha saputo influenzare alcune atmosfere cinematografiche femminili, leggiadre, romantiche, ma allo stesso tempo sensuali e violente, come quelle del cinema di Sofia Coppola da «Le vergini suicide» a «L’inganno», ma ha anche trascinato quell’allure femminile sulle passerelle moda, influenzando diversi brand, da Rodarte a Simone Rocha, passando per Fendi.
L’aspetto più intrigante di «Picnic a Hanging Rock» è da sempre l’associazione della candida bellezza delle sue protagoniste a una storia dal retrogusto mistico. Atmosfere che in questa versione televisiva si sono un po’ perse a dispetto dell’indagine sulla scomparsa delle ragazze e dell’esibizione della violenza, non più solo percepita come nella versione cinematografica, ma proposta in tutta la sua crudeltà.
La storia di «Picnic a Hanging Rock»
È il giorno di San Valentino del 1900 quando le allieve dell’Appleyard College, situato a Victoria, nell’Australia del Sud, partono per una gita al complesso montuoso di Hanging Rock. Nel pomeriggio, durante un picnic allestito al loro arrivo, quattro ragazze si allontanano con la scusa di una breve escursione didattica: tre di loro scompaiono senza lasciare alcuna traccia, mentre la quarta, recuperata in stato di shock, non si ricorda cosa sia accaduto con esattezza.
Il libro, il film… e la serie tv
Il romanzo di Joan Lindsay e il film di Peter Weir condividono un linguaggio narrativo che la serie creata da Beatrix Christian e Alice Addison manda completamente all’aria. Dalla scomparsa delle ragazze, infatti, la scrittrice e il regista procedono lavorando sul non detto o il non fatto tra le allieve dell’Appleyard College, su sguardi e piccoli gesti, sulla sottrazione piuttosto che sull’addizione, per costruire un mistero che diventa sempre più angosciante, man mano che la storia procede. La serie tv, invece, cambia radicalmente linguaggio e atmosfere. Quello che al cinema era inquietante per il suo candore spettrale, in tv diventa diabolico per il suo animo dark. Aspetto che viene accentuato soprattutto dalla costruzione del personaggio di Mrs. Appleyard, l’istitutrice del collegio, interpretata dalla magnetica Natalie Dormer («Game Of Thrones»). La scelta di avere un’attrice così giovane e conturbante nei panni dell’algida direttrice, ha fatto muovere la serie verso territori inesplorati dal titolo fino a oggi. La Mrs. Appleyard di Natalie Dormer nasconde dei segreti oscuri, si veste di nero dicendo di essere una vedova, ma rivelando una natura demoniaca contrapposta a quella bianca-pura delle ragazze, con le quali non manca di abusare della sua posizione di potere. È su di lei che si concentra la serie tv, spingendo sul lato giallo-thriller della vicenda e finendo però per ridurla a una caricatura di genere.
Perché ci è piaciuto «Picnic a Hanging Rock»
Lily Sullivan, Samara Weaving, Madeleine Madden interpretano le celestiali Miranda, Irma e Marion, le tre ragazze che insieme alla compagna rompiscatole Edith (Ruby Rees) scompaiono a Hanging Rock. In futuro sentiremo di sicuro ancora parlare di queste giovani attrici. La serie, che avrebbe dovuto rappresentare un salto per le loro carriere, si è rivelata solo un discreto palcoscenico, su cui comunque hanno saputo farsi notare. In generale il cast della versione televisiva di «Picnic a Hanging Rock» è molto interessante: a partire da Natalie Dormer - la Margaery Tyrell di «Game Of Thrones» - nei panni della sinistra Mrs. Appleyard, fino alla folle Dora Lumley, interpretata da Yael Stone («Orange Is The New Black»).
Qualche dubbio su «Picnic a Hanging Rock»
Dell’originale narrativo e cinematografico di «Picnic a Hanging Rock» nella serie tv troverete una traccia narrativa e stilistica, ma poco altro. Quello che era un racconto mistico sulla scomparsa di un gruppo di ragazze, è stato trasformato in un thriller nero con protagonista una maligna direttrice di collegio, il cui passato misterioso s’intreccia con la scomparsa delle sue allieve. Poco male, se non fosse che questa nuova interpretazione della storia è stata messa in scena in modo (a nostro avviso) discutibile. La regia, nel tentativo evidente di aggiungere un tocco di originalità, si è infatti appropriata di atmosfere, azioni ed effetti dei teen-trama-thriller cari alla cultura pop (da «Buffy» a «Pretty Little Liars»), provando a nobilitarli con un tocco di girly-essai alla Sofia Coppola, ma finendo per fare un pasticcio che dell’autorale ha poco (l’apoteosi viene raggiunta dai titoloni rosa Barbie che scandiscono il tempo dalla scomparsa delle ragazze).
A chi piacerà «Picnic a Hanging Rock»
A chi non sopporta Sofia Coppola: vederla ‘citata’ così potrebbe gonfiare il suo animo da hater.
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