Pose, la serie LGBT di Ryan Murphy in streaming su Netflix

Arriva finalmente in Italia questa serie allo stesso tempo drammatica e glitterata, che parla d’identità e diritti. Nel cast, tra gli altri: Evan Peters, Kate Mara e James Van Der Beek

Indya Moore in Pose
30 Gennaio 2019 alle 12:05

Di Pose, l’ultima serie creata dal sempre pazzesco Ryan Murphy (American Horror Story, Feud, Glee), ne avrete già sentito parlare nel 2018. Uscita per FX America, è stata infatti uno dei prodotti tv più acclamati dello scorso anno. Finalmente arriva anche in Italia grazie a Netflix, che la renderà disponibile in streaming sulla piattaforma a partire dal 31 gennaio.

La serie è ambientata nella New York di fine Anni 80. Ci catapulta nella comunità gay e transgender di quel periodo, in bilico tra la barocca esplosività della Ball culture e il doloroso dilagare dell’HIV. Il termine pose, posa-messinscena, prende infatti ispirazione da quella serie di mosse definite come vogueing, portate all’attenzione della massa a inizio ’90 da Madonna con Vogue appunto, di moda nei locali gay afroamericani e latinoamericani già a partire dai ’60. Vere e proprie performance di stile e portamento, con cui i vari membri delle comunità si sfidavano in coloratissime e chiassose gare spesso divisi in gruppi.

È proprio sul concetto di gruppo che si concentra Pose. Nella ballroom al centro della serie ogni weekend si sfidano i componenti di diverse "House", termine che ci racconta molto del tipo di aggregazione ricercata dai membri della comunità. Perlopiù rifiutati dalle proprie famiglie d’origine, si uniscono in nuclei alternativi in cui sentirsi accettati e benvoluti. Ognuno di essi è sorretto e gestito da una figura, la Madre, che si prende cura dei propri "figli", offrendo loro supporto e amore, in cambio di partecipazione alle sfide sulla pista.

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