La storia rivela colpi di scena continui fino allo sconvolgente finale

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Devo ammetterlo: ho iniziato a guardare “Retribution” perché erano solo quattro episodi, diversamente dalle serie che solitamente attirano la mia attenzione su Netflix a suon di otto-dieci puntate per ciascuna stagione. A metà del primo, ho pensato di avere fatto una scelta sbagliata: che senso aveva, mi sono chiesta, guardare un giallo in cui sai praticamente subito chi è l’assassino di Adam Elliot e Grace Douglas, due giovani innamorati fin dall’infanzia e brutalmente uccisi al ritorno dal viaggio di nozze?
Invece ne aveva, eccome, perché andando avanti la storia rivela colpi di scena continui fino allo sconvolgente finale. E mai come in questa serie è il caso di dire che nessuno è innocente. I protagonisti di “Retribution”, ambientato nelle Highlands scozzesi, sono i componenti delle famiglie delle due vittime, vicini di casa da sempre che si detestano nemmeno tanto cordialmente: da una parte ci sono Louise Elliot e i suoi figli Clare e Rob (Joe Dempsie, già visto in “Il trono di spade”); dall’altra, Bill Douglas con sua moglie Moira e il loro figlio Jamie.