«Sex and The City» compie vent’anni

Il 6 giugno 1998 Carrie, Miranda, Samantha e Charlotte entravano nelle vostre vite. Tra Manolo Blahnik e Cosmopolitan, una New York elegantissima, amicizie e amori

6 Giugno 2018 alle 12:11

C’è chi ha sognato di avere una sua rubrica su una rivista patinata. C’è chi ha scoperto il piacere di una Manolo Blahnik o di un Cosmopolitan fatto a regola d’arte. C’è chi è stato in pellegrinaggio a New York finendo alla Magnolia Bakery - con cui Miranda e Carrie hanno iniziato tutto il mondo ai colorati cupcakes - o da Balthazar, solo per citare le prime due location legate alla serie che ci sono venute in mente. «Sex and The City», d’altronde, sta alla New York posh come Woody Allen sta a quella culturale e Lena Dunham - la cui serie «Girls» è l’erede ufficiale di quella creata da Candace Bushnell - a quella hipster. Ognuno di noi ha, anche inconsapevolmente, qualche feticcio, attitudine, atteggiamento o desiderio legato a «Sex and The City», una delle serie più viste e chiacchierate degli ultimi vent’anni. Già, sono venti.

Era il 6 giugno 1998 quando la serie cult andava in onda per la prima volta negli Stati Uniti. Un debutto che ha segnato la storia della televisione, ma soprattutto quella del costume. «Sex and The City», d’altronde, ha raccontato per la prima volta alle donne over 30 che era possibile non avere ancora figli alla loro età (e magari neppure desiderarne), preferendo ai passeggini amiche, scarpe, ristoranti di lusso e carriera. Carrie (Sarah Jessica Parker), Charlotte (Kristin Davis), Miranda (Cynthia Nixon) e Samantha (Kim Cattrall) hanno introdotto una visione diversa del sesso, dell’amicizia al femminile, del matrimonio, toccando temi non semplici come l'infertilità o il cancro al seno, divenendo il perfetto simbolo della femminilità del proprio tempo. Lo hanno sempre fatto con l’intrattenimento e l’ironia, che hanno permesso loro di entrare nelle case e nei cuori dei più.

Un successo che arriva fino ai giorni nostri, verso cui ci ha saputo traghettare, ma che per molti aspetti - soprattutto televisivi - ormai è superato. «Sex and The City» parla di una femminilità consumistica, effimera e occidentale-bianca per appartenere ai nuovi modelli femminili contemporanei. E anche se le sue eroine sono donne imperfette come nella maggior parte delle serie d’oggi, in loro rimane la convinzione - ormai antica - che la loro incompletezza verrà colmata una volta trovato l’amore.

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