"Sharp Objects" è tratta dal celebre romanzo "Sulla pelle" di Gillian Flynn, la scrittrice che qualche anno fa David Fincher aveva portato al cinema con"Gone Girl" e che ci aveva regalato un personaggio femminile davvero controverso e indimenticabile.
Anche qui si tratta di una storia al femminile, che ruota attorno al carismatico personaggio di Camille Preaker, interpretata dall'eccezionale Amy Adams. Reporter di cronaca nera e donna con gravi disturbi che affondano le radici in un tormentato passato familiare, Camille viene spinta dal suo direttore a tornare nella sua città natale per seguire l’indagine della polizia su alcune adolescenti uccise.
"Sharp Objects" inizia come un thriller classico alla "True Detective" - c’è l’indagine che in qualche modo si lega al passato della protagonista, ci sono la polizia e un detective, c’è la piccola cittadina americana - per poi trasformarsi in un dramma psicologico sui rapporti familiari, soprattutto sul legame tra madre e figlia.
La serie HBO è stata creata da Marti Noxon, famosa soprattutto per "Buffy l’ammazzavampiri", e diretta da Jean-Marc Vallée, regista del cult "Dallas Buyers Club", ma soprattutto della serie "Big Little Lies", con cui è impossibile non fare qualche parallelismo di trama e messa in scena.
La storia
Camille Preaker (Amy Adams) vive a St. Louis dove lavora come reporter di cronaca nel quotidiano locale. Il suo direttore vede in lei grandi potenzialità inespresse, soprattutto a causa di demoni del suo passato che non è mai riuscita a sconfiggere. Per questo decide di mandare proprio lei a Wind Gap, la piccola cittadina del Missouri dove è nata e cresciuta, a seguire le indagini sul pluriomicidio di alcune adolescenti della zona. Anche se riluttante, lei accetta, ma ad attenderla ci sono un possibile serial killer, il muro testosteronico ma impotente della polizia locale, una pista corrotta da dicerie e piccole ripicche di provincia, un’infelicità femminile latente dettata dal perbenismo, ma soprattutto sua madre Adora (Patricia Clarkson), una donna algida e problematica, con cui la ragazza dovrà venire a patti. Tra passato e presente.
Impossibile evitare il confronto con "Big Little Lies"
"Sharp Objects" è girata interamente dal regista Jean-Marc Vallée, lo stesso di "Big Little Lies", di cui si riconosce il personalissimo tocco dietro la macchina da presa. Ma non è solo questo il motivo per cui le due serie sembrano avere tanto in comune. Entrambe sono ambientate in una cittadina della provincia americana, pettegola e perbenista, in cui sono l’infelicità e la menzogna omertosa a regnare sovrane, soprattutto tra le donne, ancora relegate esclusivamente al ruolo di mogli e madri. Sia "Sharp Objects" sia "Big Little Lies" partono da un’indagine poliziesca per poi esplorare i risvolti oscuri che quella perfezione di facciata ha sulle vite dei singoli, all’interno di ciascuna casa, quando il mondo esterno non può guardare. La violenza sulle donne rimane dunque il clou narrativo di entrambe le serie, dove subisce una trasformazione analoga: qui si passa da quella fisica legata alle morti delle ragazze - "ragazze morte ovunque" viene ripetuto all’inizio di stagione - alla rabbia femminile, così come in "Big Little Lies" si andava da quella domestica alla vendetta. Quello che differenzia le due serie è invece il punto di vista, che nel caso di "Big Little Lies" rimane quello delle madri-mogli, qui è quello dei figli. Camille è riuscita a fuggire da quel luogo e dalla sua follia, ma in fondo non ha mai superato i traumi legati alla sua infanzia e quindi non riesce a (ri)costruirsi come donna. La sua è una storia spiazzante sulle cosiddette “colpe delle madri”.
Amy Adams e il cast di "Sharp Objects"
Era dal 2006, dopo "The Office", che Amy Adams non compariva in una serie tv. In "Sharp Objects" interpreta in modo impeccabile la protagonista, Camille Preaker, un’eroina imperfetta che sfoga i traumi del suo passato tra alcool e autolesionismo. La Adams regge in pratica da sola il peso della serie con questo personaggio drammatico e incompleto, ma estremamente giusto e carismatico. Insieme a lei come colonne portanti del cast è impossibile non menzionare l’elegante Patricia Clarkson, nel ruolo della madre Adora, e la giovane di Eliza Scanlen in quello della sorella Amma. Chris Messina nei panni del detective Willis, Matt Craven in quelli dello sceriffo Vickery e Henry Czerny in quelli del sottomesso marito di Adora, sono invece i protagonisti maschili della serie.
Il thriller
Inizia come la più tradizionale delle detective story: in seguito a una serie di omicidi, un poliziotto, un detective e una reporter di cronaca di cronaca nera, si mettono a indagare sui fatti alla ricerca di un colpevole. Siamo in una piccola cittadina della provincia americana che ha già deciso chi siano i suoi responsabili e li addita arrivando a sviare e corrompere il caso. Il focus della serie però non è tanto l’indagine poliziesca quanto quella che la protagonista fa su stessa e sui traumi causati dalla sua infanzia in famiglia e in quel luogo. Il twist narrativo arriva dunque presto e "Sharp Objects" si trasforma da thriller classico a thriller psicologico, in una storia in cui entrambe le parti del genere rimangono comunque connesse fino allo scioglimento finale.
Una seconda stagione?
Nasce come miniserie basata sul romanzo di Gillian Flynn, quindi non dovrebbe essere prevista una seconda stagione. Ma chi può dirlo? In fondo anche "Big Little Lies" doveva concludersi alla prima, ma dopo il successo clamoroso è stata annunciata la seconda stagione, che tra l'altro vedrà tra le new entry anche una punta di diamante come Meryl Streep. I nostri sospetti sono rafforzati anche dal fatto che né Marti Noxon né Gillian Flynn hanno mai chiuso le porte alla possibilità di un sequel. Anzi, la scrittrice ha più volte sostenuto che i personaggi da lei creati hanno una vita che potrebbe proseguire e che lei saprebbe perfettamente come.
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