Il 15 maggio arriva su Netflix e TimVision la quarta stagione della serie diventata un autentico fenomeno tra i giovani

Lo confesso. Fino a qualche tempo fa il nome “Skam” mi evocava... una lavatrice di ultima generazione. Ho scoperto poi che era la mia, di generazione, a essere sbagliata, troppo vecchia per conoscere quello che è invece il fenomeno che ha conquistato i giovani di tutto il mondo: quelli della generazione giusta.
Per capirci qualcosa allora ho chiesto aiuto alle mie figlie: Ginevra, ventunenne, e Lucrezia, tredicenne, entrambe rapite dal mondo di “Skam Italia” e in attesa di rientrarvi dal 15 maggio con i 10 nuovi episodi della quarta stagione. E tra uno sbuffo di insofferenza («Mamma, ma come fai a non sapere dov’è “il Baretto” di Trastevere?») e un tono di condiscendenza («Va bene, riguardiamo qualche episodio insieme») mi hanno guidato in questo magico mondo.
Ora ci sono entrata, catturata come dentro alla centrifuga della lavatrice (di ultima generazione, appunto). Ma attenzione: «Mamma, prima ti serve un corso accelerato di romanesco giovanile» dice Lucrezia. E io, pur essendo romana doc, ho preso diligentemente appunti. «“Sto a scapoccia’” significa “sto impazzendo”; “‘na cifra” è “tanto”; “se beccamo” vuol dire “ci vediamo”; “paccare” è “baciare”; “a buffo” significa “a caso”. E poi sono tutti “frate’” e “zi’”. Queste sono proprio le basi...».
La storia
Di cosa parla la serie? «È il racconto di episodi di vita quotidiana e dell’amicizia di un gruppo di liceali di Roma» spiega Ginevra. «Si innamorano, si tradiscono, litigano, fanno pace, si confidano segreti, si sostengono tra di loro. C’è un nucleo centrale di amici che si allarga via via con nuovi personaggi coinvolti dalle vicende». E tra un compito in classe, la preparazione per l’interrogazione, la festa per il “diciottesimo di uno di quinta”, la birretta al solito posto, la serata a ballare nel locale di tendenza, il segreto “dell’arte di messaggiare con chi ti piace”, le vite dei protagonisti si intrecciano e poi si sciolgono.
I personaggi
«Sono realistici perché somigliano ai tipi che si trovano in qualsiasi gruppo di amici» prosegue Ginevra. «Ognuno con i suoi pregi, i suoi difetti e il suo modo di affrontare le situazioni. Non c’è un personaggio che preferisco. Di Eleonora mi piace il modo di tener testa a tutti, di Giovanni il senso dell’amicizia, di Sana l’ironia pungente, di Silvia la fragilità...». Nella classe di Lucrezia, in seconda media, “Skam” lo guardano proprio tutti. «Me lo hanno consigliato le mie amiche» dice lei. «Mi è piaciuto subito perché mi sono ritrovata nel modo di parlare dei protagonisti. E anche se sono più grandi di me, le loro storie mi hanno conquistato. Il mio personaggio preferito è Sana perché è una buona amica, è divertente, dà sempre consigli saggi e se ne frega delle critiche degli altri. Non vedo l’ora di seguire le nuove puntate che saranno incentrate proprio su di lei».
Le ambientazioni
La serie è ambientata tra i quartieri Ostiense, Trastevere e Monteverde, con incursioni nel centro storico. «Ritrovo diversi locali della movida romana» spiega Ginevra «ma è curioso che la serie me l’abbia fatta conoscere una mia amica di Bologna: “Guardala, i personaggi parlano come te, con i tuoi modi dire” mi ha detto. In “Skam” si parla romano, per questo a Roma ci riconosciamo nei personaggi, nel loro modo di esprimersi. Probabilmente però i giovani delle altre città si ritrovano comunque nella vita dei loro coetanei. E poi il romano fa ridere!». Gli attori sono diventati popolari tra i ragazzi. «Li seguo tutti anche sui social» prosegue Lucrezia. «E vado sui profili Instagram per scoprire qualcosa di più su di loro. Ma non sono una stalker! (ride)». Quanto alle preferenze: «Edoardo, Giò, Federico e Martino sono i ragazzi più “fighi” secondo me e le mie amiche».
Il successo
La serie è nata in Norvegia nel 2015 e raccontava le storie di alcuni ragazzi di un liceo di Oslo. Poco a poco ha conquistato i giovani di tutto il mondo: sono state realizzate le versioni francese, tedesca, americana, olandese, spagnola e belga. Su TimVision, Skam Italia ha generato milioni di visualizzazioni. Da gennaio 2020 è arrivata su Netflix rimanendo per diverso tempo tra le dieci serie più viste della piattaforma. E pensare che per la prima stagione era stato scelto di non fare promozione: il fenomeno è stato creato e poi alimentato solo dal passaparola tra i ragazzi.
Come vedere la serie
Skam è inclusa nel catalogo di TimVision, la tv “on demand” pensata per i clienti Tim (info su timvision.it). Ma si può vedere anche su Netflix, la piattaforma di streaming i cui prezzi partono da 7,99 euro al mese (info su netflix.com).