Il comico interpreta ancora sé stesso su Prime Video
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Il 19 settembre arriva su Prime Video la seconda stagione di “Sono Lillo”, in cui il comico torna nei panni di... sé stesso. Dopo una brillante stagione (divertentissima) con alcuni tra i più bravi attori comici italiani, la serie torna a essere una piattaforma di idee surreali, gustosi monologhi con ospiti speciali e anche momenti di grande emozione. In questa stagione troveremo Maccio Capatonda, Nino Frassica, Max Angioni, Brenda Lodigiani, Herbert Ballerina, Giovanni Vernia, Yoko Yamada e il Mago Silvan.
Da dove siete ripartiti?
«Dai rapporti tra i personaggi. In questa serie può succedere di tutto, anche finire nella preistoria, senza mai perdere il fuoco sulla credibilità dei protagonisti. Poi siamo ripartiti da un elemento centrale di tutta la serie, la regia di Eros Puglielli, uno dei migliori registi in circolazione, che dà un sapore speciale a tutto quello che fa».
Torna in ogni puntata un monologo comico. Inizia Nino Frassica.
«Lo conosco dai tempi di “Quelli della notte”, ci vogliamo bene e lo amo alla follia. Abbiamo una cosa in comune anche nello stile, che è la nostra comicità un po' surreale. Mi ha detto di non volere copioni, così ha improvvisato al 100%. Quando mi ha chiesto cosa ne pensassi, gli ho risposto sorridendo: "Puoi fare tutto quello vuoi"».
Nel cast entra Katia Follesa.
«L’ho voluta fortemente, arricchisce il racconto della parte “nerd” di Lillo. È un mio alter ego, ci accomuna la passione per il mondo del fantastico. In qualche modo si contrapporrà al ruolo di Marzia, la donna che nella serie non ho mai smesso di amare».
La interpreta Sara Lazzaro: è strepitosa.
«Lei è incredibile, ha fatto tantissime fiction ed è curioso trovare un'attrice drammatica in un contesto così diverso dal suo campo. È bravissima, mi piace come nella sua cifra, riesca a tirare fuori una bella vena di comicità molto diversa da quella degli altri attori nella serie».
Torna dalla prima stagione Corrado Guzzanti, ma con un nuovo personaggio.
«Io e Corrado siamo amici da 22 anni, andiamo in vacanza assieme e quando ho cominciato a lavorare alla seconda stagione gli ho chiesto se volesse tornare con quel personaggio... o con un altro, che è stata poi la scelta finale. È così divertente che in montaggio, anche se ho visto le scene mille volte, rido sempre come la prima».
Nei nuovi episodi, Posaman non è più uno spettro che la insegue.
«Esatto, dopo aver “fatto pace” con la sua figura ingombrante Posaman sarà sempre più reale. Si paleserà in vari modi per “salvare” la vita di questo attore sfortunato che nel privato cerca di fare pace con la sua immaturità. A parte la sfortuna nel lavoro, questo Lillo e io non siamo molto diversi».
Per come è stata pensata la serie oggi, potrebbe durare per tantissime altre stagioni. È così?
«Ci siamo accorti che effettivamente è così, ma è avvenuto in modo non volontario. Avendo dato enorme spazio ai personaggi, li possiamo pure mandare sulla luna senza un motivo e funzionerebbero lo stesso. Nella serialità io stesso mi accorgo che con certi intrighi una volta che li sciogli è difficile tornare a quella stessa tensione. Quando invece lavori sui ruoli e sui rapporti tra personaggi, allora puoi puntare sulla longevità».