“That dirty black bag”: lo spaghetti western con Guido Caprino

Fede, amore, potere e vendetta nella originale serie di Paramount+

"That dirty black bag"  Credit: © Paramount+
25 Gennaio 2023 alle 10:17

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Gli ingredienti ci sono tutti: l’ironia degli “spaghetti western”, l’omaggio ai grandi classici del genere, i riferimenti a Quentin Tarantino e al suo “Django Unchained”. Parliamo di “That dirty black bag”, su Paramount+ dal 25 gennaio. Girata tra la Puglia, il Marocco e la Spagna, è ambientata nella cittadina di Greenvale tra cacciatori di taglie, banditi e uomini assetati di vendetta e potere.

Qui avviene l’incontro/scontro tra il misterioso sceriffo McCoy (Dominic Cooper) e lo spietato Red Bill (Douglas Booth), che è alla ricerca di chi ha sterminato la sua famiglia e non risparmia una fine spietata alle sue vittime (con scene a tratti cruente). Intorno a loro ruotano le vite degli abitanti: i loro destini s’intrecciano e tutti nascondono un segreto. A partire da Bronson, interpretato da Guido Caprino, unico italiano del cast.

Che esperienza è stata?
«Sono felice. Perché è una produzione italiana di Palomar di Carlo Degli Esposti, la stessa di “Il commissario Montalbano”, e Bron, che è dietro a capolavori come “Joker”».

Il suo Bronson non è un eroe positivo...
«In realtà non ci sono eroi. E Bronson, come gli altri personaggi, anche quelli spinti dalla fede e dall’amore, ha delle zone d’ombra da scoprire, delle motivazioni per il suo modo di agire. Cercare di scavare nella sua anima è stata una sfida».

Lei è appassionato di western?
«Mi piace da sempre il genere. C’è azione e io sono una persona dinamica, e poi amo andare a cavallo».

I suoi film preferiti?
«“C’era una volta in America” di Sergio Leone, per la storia, gli attori, le musiche. Ma amo anche quelli di John Ford, come “Ombre rosse”. E i western di denuncia, tipo “Balla coi lupi”».

Com’è stato recitare in costume?
«Il costume ti fa entrare in una dimensione fiabesca. E poi nell’immaginario collettivo la figura del cowboy è sempre affascinante. Ma la prossima volta vorrei fare più corse a cavallo e... sparare di più (ride)!».

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