“The good doctor”: arriva la terza stagione

Forte del successo di ascolti ottenuto nelle due precedenti stagioni, venerdì 14 febbraio approdano in prima serata su Raidue i nuovi episodi

Freddie Higmore è Shaun Murphy in "The good doctor"
13 Febbraio 2020 alle 09:35

Forte del successo di ascolti ottenuto nelle due precedenti stagioni, venerdì 14 febbraio approdano in prima serata su Raidue i nuovi episodi di "The good doctor". Gli appassionati della serie rivedranno quindi il dottor Shaun Murphy (Freddie Highmore), il giovane brillantissimo medico affetto da autismo, alle prese con le sue vicende professionali e private.

Ma prima di darvi qualche anticipazione sulle novità, facciamo il punto su dove eravamo rimasti. Nel finale dell’ultima stagione il chirurgo viene reintegrato dopo essere stato licenziato e, grazie ai preziosi consigli sentimentali dell’amica e collega Claire (Antonia Thomas), si è finalmente lasciato andare e ha chiesto alla dottoressa Carly (Jasika Nicole) un appuntamento. Intanto Aaron Glassman (Richard Schiff), mentore di Shaun, dopo essersi sottoposto a numerose cure sembra aver sconfitto il tumore e chiede a Debbie (Sheila Kelley) di sposarlo (una curiosità: i due attori che li interpretano sono realmente marito e moglie).

Che sviluppi ci saranno adesso? Shaun lavora sempre più duramente per dimostrare ai suoi colleghi del San Jose St. Bonaventure Hospital, in California, le sue capacità di chirurgo e il suo talento nel fare diagnosi tempestive e precise. Nel frattempo, tra delicati casi clinici e interventi ad alto rischio, si troverà proprio a fare i conti con i suoi sentimenti che lo vedono combattuto tra Carly, l’unica che ha sempre creduto in lui appoggiandolo incondizionatamente, e la vicina di casa Lea (Paige Spara) con la quale ha un rapporto controverso.

Ma perché la storia di Shaun continua ad appassionare così tanto il pubblico televisivo? Una spiegazione l’ha fornita lo stesso Freddie Highmore: «Shaun sprigiona ottimismo e rappresenta un antidoto alle brutture della quotidianità. Lui è un buono, un personaggio liberatorio. Il pubblico ha bisogno di storie basate sull’idea che la fiducia nell’umanità possa esistere. Quanto a me, mi intriga la sfida di lanciare un messaggio che di questi tempi è quasi rivoluzionario».

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