“The Grand Tour: A Scandi Flick”: 3 auto da rally al Circolo Polare Artico

Nuova avventura per Jeremy Clarkson, James May, Richard Hammond. Questa volta lungo strade innevate e laghi ghiacciati

15 Settembre 2022 alle 14:51

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Gli appassionati di auto e di avventura aspettavano con impazienza il ritorno di Jeremy Clarkson, James May, Richard Hammond e del loro "The Grand Tour". Nel primo episodio della quinta stagione, intitolato "A Scandi Flick" (traducibile con "Un film scandinavo", ndr), si lanciano in un viaggio attraverso le fredde e ghiacciate distese del Circolo Polare Artico, dalla Norvegia fino al confine con la Russia.

Al volante di tre storiche auto da rally, gioielli degli Anni 90 (una Subaru Impreza, una Mitsubishi Evo e un Audi RS4), tornano alle origini con un episodio incentrato sulle auto e sulle difficoltà nell'affrontare terreni innevati, con l'aderenza ridotta al minimo, scenario perfetto per testare la loro abilità al volante e le capacità delle vetture.

Senza voler svelare nulla di quello che accade per non rovinarvi la sorpresa, vi possiamo anticipare che l'attraversamento delle basi sottomarine della Guerra Fredda e di alcuni laghi ghiacciati si sono rivelati ostacoli notevoli, soprattutto per uno dei tre protagonisti.

Prima del debutto della nuova stagione, abbiamo avuto l'opportunità di scambiare qualche parola con James May e scoprire qualche retroscena sulla realizzazione del nuovo episodio di "The Grand Tour".

Come scegliete le auto protagoniste degli episodi? È una vostra scelta o è degli autori?
«È assolutamente una nostra scelta. Iniziamo scegliendo un tema per ogni puntata (per esempio in questo caso erano le auto da rally). Al limite discutiamo un attimo su quale auto assegnare a ciascuno di noi, ma alla fine deve essere un mezzo che ci interessi individualmente, per esempio che amiamo o odiamo, che abbiamo già guidato o meno. Questo perché abbiamo bisogno di sviluppare una sorta di "relazione" con la nostra automobile, visto che poi dobbiamo parlarne, descriverne i comportamenti e, soprattutto, guidarla in condizioni non comuni».

Una relazione tipo quella che hai stabilito con la tua Mitsubishi Evo, hai cercato di distruggerla in tutti i modi, ma non ci sei riuscito...
«Esattamente, è stato tanto forte il nostro legame che si è rifiutata di morire, è addirittura resuscitata dopo essere stata affondata in un lago ghiacciato!».

E a proposito delle location? Scegliete in autonomia anche quelle?
«Noi partiamo sempre dalle auto e poi cerchiamo di individuare le location più adatte, usando i suggerimenti che arrivano da tutto il team, soprattutto dopo numerose discussioni in un pub. Alla fine, però, riusciamo sempre a fare quello che vogliamo, nessuno riesce a fermarci, è fantastico!».

A proposito di auto, qual è la tua auto preferita tra tutte quelle che hai guidato negli anni?
«Beh, sicuramente "la mia Ferrari" (detto in italiano, ndr), una 458 Speciale. Mi sono sempre piaciute le mie automobili e, in generale, tendo a preferire le auto "esotiche", oltre a quelle veramente basiche. Per esempio, quando ho realizzato il mio show in Italia, ho guidato una Fiat Panda ed è stato fantastico».

Per quale motivo tutti i fan italiani non dovrebbero perdersi questo nuovo episodio di "The Grand Tour"?
«A parte la mia presenza e perché sono un nuovo grande amico dell'Italia? Beh, è una specie di ritorno alle nostre origini, è un film che parla soprattutto di automobili, con tanta storia dell'automobilismo. In più ci sono tanti scherzi ed elementi avversi che vi faranno divertire».

Per finire, puoi anticiparci qualcosa a proposito delle nuove puntate?
«Non posso rivelarvi nulla sui prossimi episodi, ma posso dirvi che non distruggerò più nessun'altra auto... non completamente, almeno...»

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