“The New Pope”: il ritorno della serie tv di Paolo Sorrentino su Sky

Il seguito di "The Young Pope" va in onda venerdì 10 gennaio e ha come nuovo protagonista John Malkovich

John Malkovich in "The New Pope"
10 Gennaio 2020 alle 11:54

Debutta su Sky Atlantic il 10 gennaio alle 21.15, la seconda stagione della serie creata e diretta dal Premio Oscar Paolo Sorrentino: “The New Pope”. Ambientata in Vaticano, vede tra i protagonisti Jude Law, Silvio Orlando, Javier Cámara, Cécile de France, Ludivine Sagnier e Maurizio Lombardi, che avevamo già conosciuto in “The Young Pope”, ma soprattutto una prestigiosa new entry: John Malkovich.

Dove eravamo rimasti

Attenzione: spoiler sul finale della prima stagione.

Dove eravamo rimasti con “The Young Pope”, la prima stagione? Lenny Belardo (Jude Law) viene eletto Papa con il nome di Pio XIII, nonostante sia un uomo dalla fede tormentata. È il primo Papa americano della storia e questo potrebbe essere utilissimo per un racconto mediatico a cui però lui si rifiuta di partecipare. Sostenendo che la religione debba ritrovare la sua chiave più spirituale, Pio XIII si nasconde ai fedeli, destando molta curiosità tra le folle e preoccupazione nella curia, che sperava di poterlo manipolare di più. Uomo di vizi e miracoli, Pio XIII [attenzione spoiler] alla fine della prima stagione cade in coma, proprio dopo aver deciso di manifestarsi ai fedeli.

Cosa succederà

“The New Pope” riprende da qui: non essendoci più Pio XIII a pontificare, la curia decide di trovargli un sostituto. Dopo lunghe votazioni senza risultati positivi, consultazioni non andate a buon fine e decisioni azzardate, trova un compromesso nella figura di Sir John Brannox (John Malkovich), un aristocratico inglese colto, affascinante, moderato, ma con un passato tormentato, che si fa eleggere con il nome di Giovanni Paolo III.

I temi

Omosessualità e il femminile nella Chiesa, immigrazione, politica: “The New Pope” rinnova la voce attuale del racconto di Sorrentino, proposto come sempre in una veste pressoché cinematografica (non a caso Sorrentino dirige tutti i 9 episodi anche di questa seconda stagione). Non mancano ironia e provocazione, che il regista utilizza per interrogarsi sul senso della fede e sull’importanza della Chiesa come istituzione. Chi ha amato la prima stagione non verrà deluso da questa seconda, per certi aspetti ancora più intrigante e volutamente irritante.

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