La serie riporta alla mente il film “Magdalene” di Peter Mullan, premiato al Festival di Venezia nel 2002
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La miniserie “The woman in the wall” targata Paramount+ e prodotta dalla Bbc (ispirata a una storia vera) ci porta nel cuore dell’Irlanda, tra Dublino e il paesino immaginario di Kilkinure. Qui, Lorna Brady (Ruth Wilson) sopravvissuta all’orrore delle Case Magdalene (istituti gestiti da suore dove venivano rinchiuse e maltrattate ragazze madri, o considerate “di facili costumi”) lotta contro i demoni del passato.
La donna porta con sé le cicatrici fisiche e psicologiche di quell’esperienza: soffre di sonnambulismo, che di notte la porta a compiere azioni inconsapevoli, spesso legate a simboli religiosi. La sua vita è sconvolta dal ritrovamento di un cadavere in casa: in preda al panico, Lorna decide di murare il corpo. In parallelo, intraprende un’ardua ricerca della sua figlioletta, nata tra le mura delle Magdalene e morta apparentemente subito dopo il parto. La serie, diretta da Harry Wootliff e Rachna Suri, riporta alla mente il film “Magdalene” di Peter Mullan, premiato al Festival di Venezia nel 2002.