“Waffles + Mochi”: Michelle Obama in campo per il buon cibo

Su Netflix l'ex First Lady ci porta in giro per il mondo e c'è anche Massimo Bottura

Michelle Obama in "Waffles + Mochi"  Credit: © Netflix
18 Marzo 2021 alle 09:00

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Per far capire ai bambini l’educazione al cibo salutare, Netflix schiera un poker d’assi. Perché i protagonisti della nuova serie “Waffles + Mochi” sono Michelle Obama, ex First Lady e da sempre sensibile all’argomento, e, insieme con lei, i migliori chef del mondo. Senza dimenticare i pupazzi che danno il nome al programma, due amici che scappano da un pianeta completamente ghiacchiato, dove ogni alimento è insapore, per realizzare il sogno di diventare chef: Waffles è un po’ yeti e un po’ waffle, il dolce del nord Europa, mentre Mochi è l’omonimo dessert giapponese fatto di riso e gelato alle fragole. Arrivati sulla Terra, incontrano il supermercato-fattoria di Michelle Obama e ne diventano i lavoranti, con il compito di viaggiare in ogni continente per recuperare nuovi ingredienti da cucinare o semi da piantare.

E se per l’Italia in un paio di episodi sono a tu per tu con Massimo Bottura, i due si spostano da San Francisco a Seoul, passando per il Perù e l’Uganda, alla scoperta di materie prime semplici e radicate nei territori, e di piatti dai sapori sorprendenti. «Mi sono molto divertita in questa esplorazione del mondo» ha dichiarato Michelle Obama. «Avrei solo voluto che una serie del genere ci fosse stata quando le mie figlie crescevano, perché questo è il tipo di show da guardare in famiglia». Ma non solo: la produzione ha lavorato in collaborazione con Pha (Partnership for a healthier America), organizzazione che si impegna a portare cibo fresco a famiglie bisognose, in modo da con- dividere un momento speciale come quello della cucina.

Tra gli ospiti c’è anche uno chef italiano

Massimo Bottura ci svela com’è nata la collaborazione con la serie “Waffles + Mochi”.

Come si è coordinato con il team e Michelle Obama?

«Ho conosciuto la famiglia Obama durante una loro vacanza in Toscana. Mi hanno chiesto di partecipare a “Waffles + Mochi” in un momento in cui ho chiaro più che mai che il compito di noi chef è mettere a disposizione la nostra voce per il futuro delle comunità».

Ha scelto lei i contenuti di cui parlare, uova e funghi?
«Mi sembrava giusto usare ingredienti semplici, conosciuti in ogni angolo del mondo».

Cosa vuole trasmettere a chi guarda?

«La capacità di trovare la poesia nel quotidiano, che nei bambini è innata e spontanea».

Un piatto che ama particolarmente?
«I tortellini: hanno segnato la mia infanzia e la mia carriera, e non smetteranno mai di emozionarmi. Da piccolo, mi nascondevo sotto il tavolo della cucina, scappando dai miei fratelli più grandi, mentre mia nonna li preparava. Quello è stato l’inizio di tutto».

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