È una delle serie del 2019 che abbiamo atteso di più. E ne è valsa la pena. "Watchmen" debutta su Sky Atlantic ogni lunedì alle 3.00 in versione originale sottotitolata ogni lunedì alle ore 3.00 a partire dal 21 ottobre (in contemporanea U.S.A. e sempre in replica in seconda serata). Per la versione doppiata di ogni episodio, invece, bisognerà aspettare il lunedì successivo alle ore 21.15, a partire dunque dal 28 ottobre.
La serie è stata creata per la tv - al cinema ci aveva pensato Zack Snyder nel 2009 con un piccolo capolavoro - da Damon Lindelof, uno dei papà di "Lost", ed è una serie autoconclusiva - o così almeno al momento è stato dichiarato - in 9 puntate da un’ora e più ciascuna. È tratta dal celebre fumetto di Alan Moore e Dave Gibbons a cui Lindelof riesce a rimanere fedele, seppur ribaltando e andando oltre alla storia raccontata nella pietra miliare della pop-culture. Non solo: "Watchmen" fa fare un ulteriore passo in avanti alla qualità della serialità televisiva, sia visiva sia scritta, attraverso un surreale racconto di supereroi, che è anche una profonda denuncia razziale e politica della società contemporanea.
La storia di «Watchmen»
La serie è ambientata in un presente alternativo (la scienza ha fatto passi da gigante in materia di clonazione e nuove tecnologie ma, ad esempio, non esistono internet o cellulari). Dopo che, in passato, un gruppo di suprematisti bianchi chiamati La settima cavalleria, seguaci dello scomparso Rorschach, ha commesso crimini atroci contro le forze dell’ordine, il Presidente Robert Redford - sì, proprio lui - ha messo al bando i vigilanti e costretto la polizia a indossare la maschera. Angela Abar (Regina King), conosciuta come il vigilante Sister Night, lavora con la Polizia di Tulsa in qualità di detective. Dopo che il capitano della Polizia Judd Crawford (Don Johnson), muore in circostanze misteriose, Angela si trova a fare i conti con la propria tripla identità di ex poliziotta - vigilante - donna, tra passato e presente.
Angela Abar
Angela non è un personaggio di Alan Moore, ma creato da Damon Lindelof. Ha tre identità: quella pubblica di ex-poliziotto ora dedito a una (finta) attività di pasticceria, quella di vigilante occupato a combattere la violenza contro le forze dell’ordine e quella di madre-moglie-nipote responsabile del proprio destino, di quello dei propri cari e di un passato di cui non conosceva l’esistenza che viene a galla. Angela è il mezzo con cui Lindelof gioca la serie tra passato e presente e il personaggio che ne introduce il tema portante: quello dell’identità.
Identità
«Sai qual è la differenza tra un poliziotto e un vigilante?» chiede ad Angela Laurie Blake (Jean Smart), ovvero la nuova identità da poliziotto del fu Spettro di Seta. «No» risponde Angela. «Nemmeno io» la ghiaccia lei. Può sembrare solo un indovinello, ma molta della filosofia di "Watchmen" è nascosta in queste poche battute. Vogliono dire: se tutti indossano la maschera, chi sono i buoni e chi i cattivi? Come si fa a riconoscerli? In tal senso la serie di Lindelof è una delle più incredibili tragedie mai messe in scena per la tv. La cappa di nero di cui è permeata e il motivetto da brividi scritto da Trent Reznor e Atticus Ross- come il resto della colonna sonora - che torna di continuo, fa presagire che l’Apocalisse è vicina. Ogni personaggio è un antieroe e il genere umano viene ritratto in una ormai irreversibile condizione di disperazione: razziale e sociale.
Il tema razziale
La denuncia razziale è un altro dei grandi temi della serie e viene affidata a un misterioso vecchio in sedia a rotelle (Louis Gossett Jr.) che c’entra col passato di Angela. "Watchmen" è ambientata a Tulsa, Oklahoma, teatro di episodi violenti di supremazia bianca, oltre che di incursioni aliene, da cui ci si sente ancora minacciati. Lindelof accantona l’angoscia Anni 80 della Guerra Fredda del fumetto di Moore e la attualizza parlando di razzismo, di terrorismo e di abuso di potere. Lo fa mettendo in discussione ogni personaggio e situazione, niente e nessuno ha mai una veste completamente immacolata.
Il rapporto col fumetto e col film di Snyder
Con il film di Snyder la serie di Lindelof non c’entra molto. In presentazione lo showrunner ha però affermato che la sua creazione potrebbe essere vista come un sequel del film. E in effetti il suo "Watchmen" inizia a cose fatte: i vigilanti esistono e sono integrati nelle forze dell’ordine, Ozymandias (Jeremy Irons) è dedito a un piano folle, mentre il Dr. Manhattan è in esplorazione di una galassia lontana (ma sembra tornerà). Parte dal fumetto di Moore ma non ci rimane troppo attaccato, creando nuovi personaggi di cui è più interessato a indagare gli aspetti psicologici che non i risvolti action, che comunque non mancano. In tal senso non si tratta di un prodotto per la massa che parla di supereroi, ma una creazione televisiva complessa. Lindelof racconta e mostra gli orrori della società contemporanea attraverso un prodotto d’intrattenimento mainstream. È così, per taglio e atmosfere, che la serie si avvicina al fumetto di Moore.
Il cast
La meravigliosa Regina King, tre volte vincitrice di un Emmy Award e premio Oscar come Migliore attrice non protagonista per "Se la strada potesse parlare" (di Berry Jenkins), è il perno della serie nei panni di Angela Abar - Sister Night. Con lei "Watchmen" propone un cast di attori eccellenti in uno stato di grazia: Jeremy Irons è Adrian Veidt, ovvero Ozymandias nella sua veste più crudele, matta e divertente, Jean Smart è l’agente Laurie Blake - Spettro di Seta, Don Johnson è il capo della Polizia Judd Crawford, mentre Tim Blake Nelson interpreta Looking Glass, uno dei personaggi più interessanti e complessi della serie.
Gli ultimi mesi dell'anno si prospettano molto interessanti per gli amanti della serialità. Tra nuove stagioni e titoli esordienti, ce n'è per tutti i gusti
L’ottava e ultima stagione di Game of Thrones, i nuovi episodi di Big Little Lies, ma anche il debutto di Watchmen e le miniserie con Emma Thompson e Helen Mirren: ecco la programmazione più interessante in arrivo dal network americano
Da «The Witcher» a una nuova serie con Kevin Bacon, passando per «Good Omens» con protagonisti David Tennant e Michael Sheen, fino all'adattamento di «Watchmen»