«Westworld»: un breve ripasso prima che inizi la seconda stagione
La serie HBO torna su Sky Atlantic con la sua narrazione a più livelli temporali, la sua trama rompicapo e molta più azione, ecco cosa possiamo aspettarci dai nuovi episodi
La prima stagione di «Westworld» è stata un vero caso internazionale: alla sua uscita nessuno si sarebbe potuto immaginare - se non forse per il cast stellare e il nome di Jonathan Nolan come creatore - un tale successo di critica e pubblico. «Westworld» è una di quelle serie per cui sono stati fondati gruppi Facebook segreti dove confrontarsi sull'interpretazione delle singole puntate o sui rimandi narrativi interni ed esterni, talmente è cervellotica e a substrati (in puro stile Nolan, dopotutto).
La prima stagione si è chiusa col botto e per la seconda l'attesa è davvero fervida. D'altronde se il tenore della prima stagione era così alto, ci aspettiamo al massimo una sua conferma, ma non di certo un abbassamento degli standard filmici, di scrittura e di rebus.
Abbiamo una buona notizia: visti i primi episodi della seconda stagione, vi possiamo assicurare che «Westworld 2» non delude. La nuova stagione parla di trasformazione, è molto più action (a metà tra il western classico e l'intrigo di fantascienza) e propone una svolta "crichtoniana" per le forze in gioco. Sarà disponibile dal 23 aprile su Sky Atlantic HD nella versione in lingua originale, mentre dal 30 aprile in quella doppiata.
Prima di rientrare nel tunnel, però, facciamo un ripasso di dove siamo arrivati e, senza spoiler, addentriamoci nei meandri della sua seconda stagione.
[Spoiler alert prima stagione: se qualcuno non l'avesse ancora vista e la volesse recuperare, meglio che non legga oltre]
Westworld, il parco
Westworld è un grande parco giochi a tema western popolato da cyborg di ultima generazione dove gli umani si recano per vivere un'esperienza fuori dal quotidiano, ma perlopiù per liberarsi dalla propria coscienza morale e sfogare i propri desideri più violenti.
I robot creati dalle geniali menti del dottor Robert Ford (Anthony Hopkins) e dal suo socio Arnold (sulla cui identità c'è stato un colpo di scena sul finale della prima stagione) non sono distinguibili dagli umani e, nonostante vivano di ricordi indotti, possiedono una psicologia abbastanza complessa.
Quali sono le regole del gioco? A fronte di un pagamento giornaliero a più zeri, ogni partecipante umano può decidere se seguire le linee narrative a tema western offerte dal parco - dalla carovana all'attacco degli Indiani, fino alla cattura di un pericoloso fuorilegge - oppure muoversi al suo interno indisturbato. Gli androidi possono essere lesi o addirittura uccisi dagli umani, ma non può accadere il contrario.
Al termine di ogni giornata, i robot danneggiati vengono portati in una sorta di "sala operatoria" dove sono sistemati in previsione della giornata successiva, che ricomincia in un ineluttabile loop scandito dalle note del pianoforte del Saloon.
Michael Crichton
Il creatore dell'universo Westworld, poi tradotto in serie tv dalle intricate menti di Jonathan Nolan e Lisa Joy, è Michael Crichton, autore anche di «Jurassic Park». È incredibile notare come, col passare del tempo, le due narrazioni siano sempre più sovrapponibili: l'uomo che, ambendo a superare se stesso, crea universi "innaturali" di cui poi cade vittima. Non solo: entrambi sono parchi divertimenti creati dall'uomo su un'isola difficilmente raggiungibile, al fine di giocare senza possibilità di fuga con l'ignoto e risvegliare le proprie emozioni primordiali come paura, collera, impulsi sessuali, rabbia, fame, sete.
Dolores e il tempo / 1
La narrazione di «Westworld» combacia con quella di Dolores (interpretata dalla perfetta Evan Rachel Wood), la sua eroina, che conosciamo nella tranquilla routine delle sue giornate che trascorrono tutte uguali in un loop infinito. Nella prima stagione di le linee temporali che identifichiamo, tutte giocate tra passato e presente, sono tre e ciascuna di esse ha a che fare con la sua protagonista. «Westworld» è ambientato in un futuro ipotetico, ma non esistono parametri temporali come date o anni che ci aiutino ad orientarci con qualche riferimento esatto.
Prima linea temporale: Dolores e Arnold
Gli scienziati Robert Ford (Hopkins) e Arnold Weber hanno lavorato alla creazione di androidi altamente intelligenti e sensibili basandosi sulle teorie dello psicologo Julian Jaynes, che negli Anni 70 parlava di una coscienza interiore sviluppabile. Arnold era propenso a infondere questa evoluzione nei suoi androidi, Ford no. Fregandosene del socio, durante una fase di collaudo Arnold inizia a dialogare con una delle sue creature, Dolores, provando a farle sviluppare un lato umano che però la porta a prendere coscienza della sua condizione di schiavitù. Dolores si ribella e uccide Arnold. Dopo averla catturata e riprogrammata, Westworld viene lo stesso aperto.
Dolores e il tempo / 2
Seconda linea temporale: Dolores e William
Tra gli avventori del parco ci sono anche l'erede della Delos - la società che oggi controlla Westworld - e il suo futuro cognato William (Jimmi Simpson). Entrambi sono lì per capire se investire o meno nell'opera di Ford. William s'innamora di Dolores, ma capisce che lei non si ricorderà mai di lui. Nella seconda stagione questa linea temporale continuerà in un ulteriore gioco a livelli.
Dolores e il tempo / 3
Terza linea temporale: Dolores e L'Uomo nero
Questa dovrebbe essere - non è mai detto con «Westworld» - la linea del presente. William è ormai anziano e ospite fisso del parco dove è conosciuto come L'uomo nero (Ed Harris). La sua missione è quella di trovare il centro di un labirinto che sostiene sia stato creato da Arnold come guida per gli androidi verso la consapevolezza interiore.
Nel frattempo Ford è sempre a capo di Westworld, dove ha ricreato Arnold in laboratorio, lo ha chiamato Bernard e lo ha messo a dirigere il dipartimento di ricerca. Bernard non sa di essere un robot e nemmeno i suoi collaboratori lo sospettano. Lo capirà alla fine della prima stagione.
Quando Ford sente che la sua posizione nel parco è minacciata dalla Delos, decide di portare a compimento il disegno di Arnold risvegliando la consapevolezza delle sue creature perché si ribellino agli esseri umani, gettando il parco nel caos.
Cosa ci aspettiamo dalla seconda stagione
Nel corso di questa nuova stagione le vicende saranno spiegate molto di più attraverso le voci dei protagonisti, forse per sopperire allo smarrimento dovuto all'intreccio da cubo di Rubik che ci ha fatto terminare la prima stagione cerebralmente sfiniti.
C'è molta più azione: «Westworld 2» entra nel vivo dell'esperienza western cinematografica, con tanto di duelli, inseguimenti a cavallo e linguaggio da cowboy.
Dolores rimane al centro della trama insieme a Bernard, ma personaggi come Maeve (Thandie Newton) o Charlotte Hale (Tessa Thompson) assumono ancora più importanza, mentre le loro storie si aprono a ulteriori piani temporali.
Al momento non ci è dato sapere se Ford - dopo la carneficina iniziata da Dolores di cui è caduto vittima nell'ultima puntata della prima stagione - sia realmente morto e se ci siano ulteriori sdoppiamenti d'identità tra i personaggi in vista.