“Beautiful”: Erica Pelosini, stilista e influencer italiana, è la nuova consulente di moda

Una giovane fiorentina trapiantata a Los Angeles, è stata nominata “fashion executive consultant” della serie tv, ovvero colei che sceglie i look degli attori

Katherine Kelly Lang con Erica Pelosini nel guardaroba di “Beautiful”
21 Gennaio 2021 alle 09:01

Potrebbe sembrare la trama di una delle tante puntate di “Beautiful”: Erica Pelosini, una giovane fiorentina trapiantata a Los Angeles, viene nominata “fashion executive consultant” della serie tv, ovvero colei che sceglie i look degli attori.

Suona come una favola, ma questa è la realtà: Erica esiste veramente ed è lei che ora seleziona gli abiti di Ridge, Brooke e di tutto il cast della soap, che da oltre 30 anni ci tiene incollati alla tv sette giorni su sette. Ma iniziamo ricordando qualche numero: “Beautiful” va in onda in America sulla Cbs dal marzo 1987 ed è arrivato sui nostri schermi nel 1990, prima su Raidue e, dal 1994, su Canale 5; a dicembre 2020 gli episodi trasmessi in Italia erano 8.200; la serie ha vinto uno sterminato numero di Daytime Emmy Awards e quattro generazioni di italiani sono cresciuti guardando gli intrighi amorosi e gli sgambetti lavorativi dei protagonisti. Abbiamo raggiunto Erica alla fine delle festività natalizie, in videochiamata mentre lei è oltreoceano.

Partiamo dall’inizio: ci racconta il suo lavoro prima di questo incarico?
«Ho sempre realizzato immagini di moda, vestendo top model per magazine patinati, come “Vogue Japan” e “Harper’s Bazaar”. Quando mi sono spostata a Los Angeles, otto anni fa, ho iniziato a scegliere i look anche per attrici e attori, per eventi o servizi fotografici».

Come è nata la collaborazione con “Beautiful”?
«Dopo aver avuto un piccolo ruolo nella serie Netflix “Emily in Paris”, in cui interpretavo me stessa, Bradley Bell, produttore esecutivo e sceneggiatore della soap, mi ha chiesto se volessi prendermi cura di tutti i look. Non ho potuto rifiutare!».

Sento entusiasmo nella sua voce...
«Ne sono stata subito felice! Ricordo quando ero in casa con la mia nonna e la mia mamma: “Fermi tutti, c’è Beautiful!” si diceva. E tuttora è un momento clou nelle famiglie: più generazioni continuano a guardarla».

Quale pensa sia il suo ruolo qui?
«Lavoro con Glenda Maddox, la costumista della soap, e con tutta la sua squadra. Insieme, scegliamo i vestiti per 20 tra attrici e attori. Quello che voglio ottenere è un mix tra marchi di alta moda e casual, tra Chanel e Zara, per intenderci. Anche io amo vestirmi così, mescolando cose costose ad altre più abbordabili, per esempio abbinando un paio di jeans, una t-shirt e una giacca di sartoria. E non dimentico mai il pubblico: voglio che gli stili siano poi facilmente replicabili da chi guarda».

Marchi preferiti?
«Uso molti stilisti italiani anche perché lo show è molto visto nel nostro Paese e questo non lo dimentico mai. Ho contattato tante aziende “Made in Italy” come Armani e Max Mara, e stilisti di accessori come Giuseppe Zanotti, Gianvito Rossi per le scarpe o Pomellato per i gioielli. Tutta la mia ricerca si avvale poi della collezione di abiti vintage bellissimi e completi che facciamo realizzare apposta per la soap».

Qual è la sua giornata tipo sul set di “Beautiful”?
«Io sono lì tutti i giorni, mi sto dedicando molto allo show perché è la prima volta che affronto un progetto così e voglio che venga bene in ogni dettaglio. Oltre a Glenda e me ci sono un po’ di assistenti al set, ma il team non è molto numeroso per rispettare le regole anti-Covid: così possiamo stare a distanza. Alle 6 del mattino facciamo i “fitting”, ovvero proviamo i vestiti sugli attori e definiamo gli abbinamenti».

Studia in anticipo il copione e le scene?
«Sì, prima faccio ricerca di look basandomi su cosa il cast dovrà fare la settimana successiva. La cosa più importante per me è leggere il copione così da immaginare l’episodio e le storie. Ma ovviamente non va sempre tutto liscio. A volte sul set gli autori cambiano idea: “Lei entra con la borsa” quando la borsa non c’era; “Lui si toglie il giubbotto” quando non era previsto alcun giubbotto...».

In questo caso come si fa?
«Prepariamo due o tre opzioni per ogni scena che mandiamo in approvazione alla regia. E poi sul set c’è sempre Angelo, il nostro fantastico sarto, che in due secondi sistema tutti i piccoli problemi che si possono presentare».

E sottoponete le scelte anche agli attori?
«Certo! Consideri che i 20 attori sono tutti diversi per età e per taglia. È bello lavorare con loro perché ognuno nella soap ha un suo carattere e il proprio stile. Bisogna tenere a mente questi due aspetti prima di proporre loro un completo pantaloni o un abito aderente, per esempio. Io sono felice quando mi dicono che si sentono sicuri di loro stessi, nei nuovi panni. Voglio che siano comodi».

C’è una cosa che non dimentica mai prima di scegliere un vestito?
«Mi ripeto sempre che non si tratta di una foto di moda in cui si può indossare un abito anche scomodo, perché tanto è solo per 10 minuti. Qui gli attori devono tenere un look anche per una settimana perché bisogna girare più episodi, come se fosse la vita reale. Poi devo pensare ai movimenti: loro si devono sedere, muovere con naturalezza. E infine ci sono le complicazioni date dalle telecamere e dalle riprese: gli abiti con stampe a fantasia non funzionano perché troppo complicati, non possiamo usare glitter o paillettes perché in video l’effetto non rende e nemmeno i loghi evidenti per non fare pubblicità».

Ha scoperto cosa piace di più indossare a qualcuno di loro? Ce lo può svelare?
«Katherine Kelly Lang, ossia Brooke, non scende mai dai tacchi, ha molto fascino e sta bene con tutto. Annika Noelle (è Hope, ndr) si piace con abiti un po’ francesi e velatamente sexy, Jacqueline MacInnes Wood (è Steffy) è super firmata e Delon de Metz (è Zende) vuole sempre il completo più bello. Ognuno ha la propria personalità ed è anche attraverso i loro stili che lo spettatore riesce a immedesimarsi nei personaggi».

Riceve complimenti sul set?
«Sono contenta quando gli attori mi chiedono dove possono comprare questo o quello, o quando mi dicono che si sentono sexy».

Quando vedremo le puntate “firmate” da lei, in Italia?
«Io ho iniziato a girare a settembre, i primi episodi sono usciti negli Stati Uniti alla fine di novembre e in Italia arriveranno entro un anno. Bisogna aspettare! Ma per avere delle anticipazioni basta guardare il mio profilo Instagram (@ericapelosini, ndr), dove chiedo anche consigli ai miei follower per scegliere gli accessori. Tengo molto alle loro risposte, davvero!».

Ma riesce anche a seguire altri progetti durante la giornata?
«Diciamo che sono una stacanovista. Ho un’agenzia creativa con una squadra ben rodata che mi aiuta su altri lavori, come progetti commerciali con le aziende, servizi fotografici e video. Non è facilissimo programmare altro perché può capitare che a un attore non stia un vestito e ci sia qualcosa da cambiare. Si inizia a girare intorno alle 9 di mattina: a volte finisco dopo due ore, altre la sera».

Che giudizio si dà?
«Di questo progetto sono entusiasta: il mondo è ancora chiuso in casa a causa del coronavirus ed è bello far sognare un po’ le persone con la tv. La mia felicità è che gli spettatori possano prendere ispirazione su come vestirsi e stare bene anche tramite noi, in questo momento triste e complicato. C’è lavoro più bello?».

La sua biografia

Nata a Firenze, Erica Pelosini studia al Polimoda del capoluogo toscano e poi all’Istituto Marangoni di Parigi. Qui lavora come “stylist” per i giornali (sceglie i vestiti per le modelle e definisce le tendenze), collabora con le case di moda, apre un’agenzia creativa e diventa influencer. Nel 2012 si sposta a Los Angeles: «Ho capito che era giunto il momento di portare qui il glamour parigino e italiano» dice Erica. Inizia a collaborare anche con la tv: dopo la docu-serie “Model Squad” di E! Channel, arriva il cammeo nella serie tv “Emily in Paris”.

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