«Beautiful», Thorsten Kaye: «E adesso faccio un film in Italia»

L'attore, che interpreta Ridge ormai da cinque anni, ci svela il suo nuovo progetto che sta portando avanti assieme a Katherine Kelly Lang

Thorsten Kaye è nato a Magonza (Germania) il 22 febbraio 1966
29 Giugno 2018 alle 11:29

Quando Thorsten Kaye cinque anni fa entrò in scena a «Beautiful» nei panni di Ridge Forrester, in sostituzione di Ronn Moss, furono in molti a storcere il naso a causa della scarsa somiglianza tra i due.  «L’idea era questa: mettere in scena un altro Ridge» esordisce Thorsten, che ha ormai consolidato il suo personaggio. «Ho cercato di renderlo più umano. Il mio Ridge non ha un pulsante di “reset”, è un uomo in continua evoluzione. E in fondo resta un eterno ragazzo».

Un ragazzo sempre innamorato di Brooke?
«Lei è il primo amore. Il loro vissuto, quello che c’è stato tra di loro, non potrà mai essere cancellato».

I fan di Beautiful si sono affezionati al “suo” Ridge?
«Immagino di sì, altrimenti il produttore Bradley Bell non mi avrebbe rinnovato il contratto dopo i primi sei mesi!».

Lei fa il pendolare tra il Connecticut, dove vive, e Los Angeles, dove invece si gira la soap: pro e contro?
«I contro sono tanti: dodici ore di viaggio, tra andata e ritorno, per trascorrere poi solo il fine settimana a casa. Inoltre sono spesso così stanco che la compagnia di mia moglie Susan e delle mie bambine McKenna e Marlowe la godo poco. I pro? La mia famiglia beneficia del lavoro che faccio e a Los Angeles abito sulla spiaggia!».

Lei è nato e cresciuto in Europa, in Germania: cosa significa vivere oggi negli Stati Uniti?
«Dover rinunciare alla storia. In Europa, in Italia, le pietre parlano letteralmente. In America si tende a buttare via e a mettere da parte ciò che è vecchio: gli edifici, ma anche le persone. A me piace recuperare le cose antiche e ascoltare gli anziani. Ho fatto amicizia con una signora novantenne e la accompagno a passeggiare sul lungomare: ha un sacco di belle storie da raccontare».

A proposito di storie, lei è anche scrittore, anzi poeta.
«Ho scritto un libro di poesie nel ’99 e uno dedicato ai bambini dieci anni dopo, ispirato alla vita delle mie figlie. Le anticipo che ne uscirà un altro nel 2019: sarete i primi a saperlo!».

Altri progetti?
«Un film per il prossimo anno, intitolato How to Climb a Tree (Come arrampicarsi su un albero). È un sogno che sto inseguendo con Katherine Kelly Lang (alias Brooke) che sarà la produttrice. Io, invece, sono l’autore e la nostra collega Finola Hughes farà la regista. Se riusciremo a raccogliere i fondi che ci servono, verremo a girarlo in Italia, un Paese che sia io sia Katherine amiamo molto e che vorrei far conoscere anche alle mie figlie!».

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