È proprio vero che gli opposti si attraggono. Pietro Genuardi e Antonella Attili ci svelano cosa accadrà nella soap Rai

Se qualcuno cercasse conferma al vecchio detto secondo cui gli opposti si attraggono, si segni in agenda di non perdere la puntata del "Paradiso delle Signore" di giovedì 12 novembre. Quel giorno, infatti, il mondo della soap di Raiuno finalmente scoprirà che Agnese Amato e Armando Ferraris si amano. C’erano dubbi? No, certo. L’attrazione tra la devotissima signora siciliana, super mamma (e zia), nonché sarta del grande magazzino, e il capomagazziniere milanese, comunista e abbastanza “mangiapreti”, è stata chiara da subito. Ma non c’erano neppure certezze… Legati ai loro amori antichi e perduti, Agnese e Armando hanno sempre custodito in cassaforte questa “passione”. Adesso basta, però: «Era ora! È stato un anno e mezzo di agonia amorosa», dice Pietro Genuardi, ovvero Armando, che abbiamo intervistato in coppia con Antonella Attili, cioè Agnese.
Pietro, si ricorda il momento in cui ha “capito” che Armando e Agnese si sarebbero innamorati?
«Un momento esatto non c’è, perché in queste lunghe serie tutto può cambiare in ogni momento. All’inizio non sapevo neanche se Armando sarebbe rimasto a lungo nella storia… Potevamo prevederlo, magari, ma senza scommetterci».
Antonella, che cosa succede giovedì 12 novembre?
«Succede che Armando preme perché Agnese parli col figlio Salvatore (Emanuel Caserio) e il nipote Rocco (Giancarlo Commare) di questo sentimento tra loro che già esiste. Ma alle cose bisogna dare un nome, vanno “messe sul tavolo” per farle esistere nel mondo. Così, dopo aver preso insieme la decisione di parlare, li vedremo passeggiare in modo diverso dal solito: Agnese si farà vedere al braccio di Armando».
Pietro, che cosa ama Armando di Agnese?
«È l’unica donna che è riuscita a fargli vagamente dimenticare la sua defunta moglie. Agnese è solida, sa ammettere i suoi errori, ha una grande fede ma sa apprezzare anche chi non la pensa come lei, come Armando appunto, di cui vede i sani principi e li rispetta».
Antonella, quale fascino esercita su Agnese un “milanesissimo” come Armando?
«Lui è la sorpresa, la diversità, la capacità di ripartire… E poi vede in lui una persona libera di vivere le sue passioni, cosa che lei, che pure è molto passionale, trova molto più difficile da fare perché ci sono “regole” da rompere».
Quanto vi ritrovate nei due personaggi?
Antonella: «Penso che Agnese mi stia perfetta come un guanto: tanti suoi gesti sono proprio miei, non c’erano nella sceneggiatura. È reattiva, ruvida e spontanea come me. E poi come lei sono una cuoca meravigliosa. Come sarta, invece, sono abbastanza negata».
Pietro: «Armando si chiama Ferraris, tipico cognome torinese, perché doveva essere un piemontese: io l’ho reso milanese ispirandomi agli operai che vedevo nella falegnameria che c’era sotto casa mia a Milano nei primi Anni 60. Per dire, come loro Armando gira in bicicletta e si difende dal freddo mettendosi sotto la giacca il giornale del giorno prima. Peccato che questa “trovata” l’abbia “indossata” in piena estate, quando eravamo sul set.Scoppiavo letteralmente dal caldo!».