“Un posto al sole”, ora Marina è un vulcano pronto a esplodere

La soap di Raitre ritrova la sua perfida regina. E cosa dobbiamo aspettarci ce lo racconta la stessa Nina Soldano

Nina Soldano interpreta Marina ormai da 18 anni
25 Maggio 2021 alle 08:39

Parole sue: «Il Vesuvio è stato a riposo per più di quattro mesi e ora comincia a svegliarsi e a borbottare. Saranno guai per tutti...». Marina Giordano sta tornando a Napoli, più grintosa che mai. Chi ha temuto di non rivedere la dark lady di "Un posto al sole", da martedì 25 maggio avrà di che divertirsi: le cose sono destinate a complicarsi non poco.

Per tirare le fila della situazione non potevamo che parlare con Nina Soldano, che interpreta Marina ormai da 18 anni.

Nina, partiamo da quel post su Instagram dell’11 gennaio che aveva preoccupato i fan. Sembrava se ne andasse...
«È stato interpretato male! Avevamo visto partire Marina e volevo dire qualcosa su quella situazione. Ma non potevo dire che sarei tornata! Da un lato, però, quel putiferio mi ha fatto piacere: vuol dire che ciò che ho fatto in questi anni è stato fatto bene».

Ricorda qualche particolare gesto d’affetto da parte dei fan?
«Tanti, ma il fatto che, nella situazione complicata in cui ci troviamo, alcuni fan si siano uniti per fare delle petizioni dicendo “Rivogliamo Marina!” mi ha emozionato moltissimo. Poi sono stata lusingata anche da Maurizio Costanzo, che ha scritto che voleva rivedermi».

Come ha tenuto i “collegamenti”?
«Mi han tenuto compagnia Maurizio Aiello e Cosimo Alberti con battute e messaggini, sono stati stupendi».

Ora cosa succederà?
«Marina è molto, molto, molto carica, e ritorna per risolvere una situazione molto grave, che solo lei può affrontare. E si toglierà qualche sassolino dalla scarpa. Ma non dico altro».

Sempre questa grinta! Non è che i suoi colleghi la sgridano perché rende Marina troppo cattiva?
«No, gli attori non discutono i personaggi. Solo Patrizio Rispo, Raffaele, ogni tanto mi prende in giro bonariamente: “Eh, noi Giordano, quando ci mettiamo, rompiamo le scatole!”, ma lo dice perché siamo parenti, Marina aveva sposato suo cugino. Piuttosto chi si lamenta è mio marito Teo. Quando torno a casa a Roma e ho ancora il “profumo” di Marina, mi dice: “Ehi, struccati! Vedo che c’è ancora della “giordanite” in te e io non la voglio! Torna Nina!”».

Pensa di aver dato a Marina una vita felice?
«L’inizio è stato un disastro. Io ero una “guest”, un personaggio non fisso, e il primo giorno proprio non riuscivo a dire “Sono Marina Giordano”. Dicevo “Sono Elena Giordano”, ma Elena era mia figlia! Per me Marina era troppo giovane per avere una figlia! Così il regista di allora, Stefano Sollima, mi ha dato una bella sgridata e non fu esattamente una bella figura. Poi il personaggio ha preso piede, io gli ho dato tante sfumature, e alla fine della stagione mi hanno chiesto se volevo fare un altro anno… Chiudo gli occhi ed ecco che sono a 18 anni di militanza partenopea! Per me Marina è una bambina che ho preso per mano e ho accompagnato nel tempo. Io ho dato tanto a lei e lei ha dato tanto a me, ormai siamo una cosa sola. Meno che quando torno a casa, s’intende!»

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