Tiberio Timperi: «Amo i vecchi sceneggiati e cucinare per gli amici»

Conduce "Unomattina in famiglia" dal 1996 e qui racconta le giornate passate tra casa sua e gli studi Rai

18 Gennaio 2022 alle 08:34

Non ama i social, ha solo un account Instagram su cui racconta ciò che gli sta a cuore «senza alcuna strategia “acchiappa like”», non guarda le serie tv e difficilmente lo troverete su una rivista di gossip. Sembrerebbe, insomma, un uomo d’altri tempi, almeno mediaticamente parlando. E, invece, dietro alle scelte di Tiberio Timperi, al timone di “Unomattina in famiglia” dal 1996 (a eccezione di due stagioni), c’è solo il desiderio di vivere il più serenamente possibile. In che modo? Per esempio rinunciando a iniziare l’anno nuovo all’insegna di quei buoni propositi che, il più delle volte, rimangono disattesi: «Ormai l’unico proposito è quello di non farne!» esclama sorridendo. «Anche perché il Covid ci ha cambiato la vita e io sono in una fase di ricalcolo, alle prese con questa nuova normalità».

Un augurio per il 2022 se lo sarà concesso, però...
«Spero solo di rimanere in salute e, per farlo, mi aiuto con tutti i comportamenti che mi possono proteggere, compatibilmente con una vita “normale”. Nei giorni scorsi, per esempio, sono andato in montagna, a Brunico, e ho fatto sci di fondo per non prendere la cabinovia».

Come se l’è cavata con pranzi, cene di Natale e dintorni?
«“Evitando le buche più dure” come cantava Lucio Battisti. Sono stato da solo, calmo e tranquillo, tuta e caminetto. La solitudine tendenzialmente mi appartiene, faccio un lavoro che mi porta sempre in mezzo alla gente e, quando posso, me ne sto per conto mio. Poi, certo, quello che stiamo vivendo mi ha responsabilizzato di più».

Quindi avrà anche cucinato… È bravo ai fornelli?
«Sì, anche se, essendo single, cucino soprattutto per me. Vado forte soprattutto con i primi, dall’amatriciana alla pasta con piselli e salsiccia. In questo periodo mi sono un po’ stancato e cucino il minimo indispensabile, però recupero il lunedì quando mi ritrovo in campagna con gli amici: è un appuntamento fisso».

Preferisce improvvisare con quello che ha nel frigorifero o decide prima la ricetta per poter andare a fare la spesa?
«Dipende dalle occasioni. Fare la spesa mi diverte ma se sono a casa e mi viene un attacco di fame preparo qualcosa con quello che ho».

Ha detto che, a causa del Covid, si è dovuto responsabilizzare un po’ di più. Lo ha fatto anche la televisione: studi blindati, pochi ospiti, niente pubblico...
«Per prima cosa mi lasci ringraziare il direttore di Raiuno Stefano Coletta che, nei momenti più difficili, avrebbe potuto fare altre scelte, e invece ha fatto prevalere la logica del servizio pubblico e ci ha lasciato andare in onda. Certo, entrare in uno studio televisivo blindato mette un po’ di tristezza, è come fare l’amore indossando uno scafandro».

“Unomattina in famiglia”, tuttavia, ha continuato e continua a macinare ascolti.
«Ne siamo molto felici. Penso che le ragioni di questo successo siano il non essere scollati dalla vita quotidiana, non drammatizzare né polemizzare e mantenere una sana ironia. In fondo stiamo facendo solo televisione».

Oltre a farla, la guarda anche?
«Sì, guardo un po’ di tutto, mi piace vagare per l’etere. Non mi perdo una puntata di “Striscia la notizia” ed essendo amante delle parole crociate mi diverto con Flavio Insinna e Gerry Scotti. Mi fermo spesso anche su MotorTrend, al canale 59, perché sono appassionato di auto».

L’ultima serie tv che ha visto?
«“A come Andromeda” del 1972 (ride). A parte gli scherzi, non ho piattaforme streaming. Non amo le serie tv, preferisco i vecchi sceneggiati: ricordo il gusto dell’attesa tra una puntata e l’altra che su quelle piattaforme si perde perché ti spari tutti gli episodi in una volta».

Dunque meglio rivedere i vecchi sceneggiati?
«Ho un’infinità di dvd: da “Il segno del comando” a “Squadra mobile”. Ogni tanto mi riguardo “Attenti a quei due”, “Spazio 1999”, “Zorro” e i film di “007”. Naturalmente ho anche diversi lettori dvd perché ogni tanto vanno aggiornati».

A proposito di aggiornamenti, lei conduce “Unomattina in famiglia” da più di 25 anni: le piacerebbe fare anche qualcos’altro?
«Diciamo che ogni tanto non mi dispiacerebbe allargare un po’ il mio raggio d’azione. Penso anche che periodicamente bisognerebbe sparigliare le carte altrimenti si rischia che la gente si stufi. Ruotare i conduttori, lo dico con il massimo rispetto per tutti, regalerebbe alla televisione quel po’ di imprevedibilità che non guasta».

Sparigliando il mazzo, quale carta le piacerebbe ricevere?
«Premesso che a “Unomattina in famiglia” sono grato per tutto ciò che mi ha dato e continua a darmi, in questo momento credo di utilizzare il 40-50% di quello che so fare. Sono un uomo di comunicazione e anche giornalista. Ora alla Direzione approfondimento della Rai c’è Mario Orfeo: è uno dei pochi che conosce la televisione e in passato si è già fidato di me. Vedremo. Quel che è certo è che sono soddisfatto di dove sono arrivato perché ho fatto tutto con le mie forze».

In copertina su “Cucina”

Questa settimana in edicola a 50 centesimi più il prezzo di Sorrisi c’è l’allegato “Cucina”. Tiberio Timperi è il protagonista della copertina con la sua “frittata ’gnorante” realizzata con ingredienti rimasti in frigorifero.

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