Valerio Lundini: «Mi tocca metterci una pezza ancora una volta»

Torna col suo show surreale in onda su Rai2. E ce lo racconta con un’auto-intervista nel suo stile

30 Marzo 2022 alle 08:13

Che abbia inizio questa intervista con Valerio Lundini, artista poliedrico, performer, autore, musicista e abile disegnatore.

Innanzitutto, come sta?
«Grazie per la presentazione, davvero, mi commuove tutto questo elenco di mie abilità così ampiamente esposte. Comunque sto bene, spero anche lei».

Non c’è male, grazie. Dunque, sta cominciando la nuova stagione di “Una pezza di Lundini”, dobbiamo aspettarci qualcosa?
«Questa edizione del programma che porta il mio nome parte con i migliori presupposti, ma sia ben chiaro che è la terza edizione. Significa che ha dato il meglio di sé quando è partita, poi c’è stata la seconda ondata di puntate con la quale si è rischiato forte, ora invece è la terza botta: quella nella quale c’è più coscienza di se stessi. Il programma sarà bello, ma i più critici diranno che non è più quello di una volta. Al contempo sarà brutto per certi versi, ma i fan diranno che è sempre bello perché ormai l’interesse si è tramutato in affetto. A ogni modo, il mio pensiero è: sarà bello. Perché comunque il declino è previsto dalla sesta stagione (alla quale nessuno conta di arrivare)».

Lei non è nuovo a risposte di tale sagacia, lo sa?
«La ringrazio, davvero. Così mi fa commuovere».

Che cosa sa di questa rivista?
«Parla di Tv Sorrisi e Canzoni?».

Sì, esatto, proprio questa rivista qua.
«Guardi, la conosco da anni perché quando ero piccolo c’erano tanti spot in tv con tanto di jingle che mi è rimasto in testa. Confesso che negli anni mi è capitato di leggerla in giro, ma di averla acquistata solo le volte in cui c’erano articoletti su di me. Perdonatemi, ma a questa cosa di stare sulle riviste non mi ci sono ancora abituato. Comunque devo dire che siete stati sempre molto carini con me, un tempo scriveste un articolo che mi riguardava quando a malapena io sapevo chi fossi».

Qualche difetto di Tv Sorrisi e Canzoni?
«Mmmh… posso? Mi lascia troppe libertà. Per esempio oggi mi hanno chiesto di farmi da solo l’intervista».

In che senso?
«Nel senso che mi hanno detto di farmi da solo le domande e di darmi da solo le risposte. Non capisco se è un attestato di stima o una pigrizia della redazione. Certo è che può essere divertente fino a un certo punto, ma la sensazione di parlare da solo è tanta. Credo che non si tratti neanche di una sensazione. Sto proprio parlando da solo».

Ma quindi queste domande che le sto facendo me le sta scrivendo lei?
«Certo, compresa questa. Ed ora in effetti si capisce anche il perché di tutta quella sviolinata iniziale in cui mi dava dell’artista poliedrico, del performer e tutto il resto».

Si, in effetti è cosi. Di che possiamo parlare, allora?
«Non so, mi chieda un po’ come sto veramente».

Come sta veramente?
«Molto stanco, questa è la verità. Mentre scrivo questa intervista è notte fonda. Ho scritto per il programma fino a poco fa e domattina abbiamo una riunione. Inoltre ho mangiato carne a cena e mi si è incastrato qualcosa tra i denti in fondo che mi fa malissimo. Ho provato a lavarmi i denti più e più volte passando insistentemente sulla zona dolorante come se questo potesse aiutare a far finire il male, invece niente. Se avessi un filo interdentale proverei con quello ma non ce l’ho. Spero davvero che domani mattina passi».

Ma non è che è una carie?
«Può darsi. Tu dici di quelle che non fanno male finché non vai a stuzzicarle con qualcosa?».

Eh sì. Dovresti andare a fare una visita.
«Eh sì che ci dovrei andare, ma quando? Adesso inizia il programma e non ho neanche il tempo di scrivermi un’intervista da solo. Poi ho già dei controlli medici arretrati che ho saltato più volte per il lavoro. Devo anche passare dal medico di base a farmi dare delle ricette che mi aveva mandato via mail ma che alla farmacia non accettano se non sono consegnate in versione stampata. Quindi devo andare prima dal medico di base e poi alla farmacia, rispettando chiaramente gli orari di entrambi che non ho mai memorizzato. Tempo per fare queste cose? Zero. Ma come fanno le persone con dei lavori veri se io che sono un fesso della tv non riesco a fare niente?».

Ma guarda, io credo che se uno si organizza riesce a fare tutto.
«Secondo me qualcosa salta sempre. È brutto quando però a saltare sono le cose inerenti alla propria salute».

Eh beh, ma anche i rapporti umani. Gli amici li stai vedendo?
«Quando capita sì, la fortuna vuole che con alcuni di loro ci lavoro quindi riesco a unire amicizia e lavoro. Il problema sono quelli con cui non lavoro, tendo a vederli sempre meno e spesso ci rimangono male. Perché quando fai una cosa in tv e non vedi gli amici cominciano a dire cose come: “Valerio non ci si fila più, esce solo con la gente famosa”».

Ma lei esce con la gente famosa?
«No, ma una volta sono andato a mangiare la pizza con Rovazzi e Mentana. Fuori dal ristorante abbiamo incontrato la sindaca Raggi, ma già non era più sindaca»

Seguici