Vincenzo Mollica: «Se Fiorello me lo chiede faccio anche il pupazzo»

È protagonista (di peluche) a Viva RaiPlay! «La voce è proprio la mia» garantisce il popolare giornalista del Tg1. «Le battute invece sono tutte farina di quel genio di Rosario»

Vincenzo Mollica, Fiorello e... il Mollica-pupazzo
22 Novembre 2019 alle 12:03

«Questo Mollica spacca!». Così si esprimerebbe il popolare giornalista, o meglio la sua versione di gomma che spopola a “Viva RaiPlay” al fianco di Fiorello. Il Mollica-pupazzo è già un fenomeno, grazie anche a un linguaggio giovanile che mai avevamo sentito sulle labbra del Mollica originale: «Sto sciallando di brutto!», «Mi è partita la sciabbarabba!».

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E lo stesso vale per la sua inedita “cattiveria”, con frasi come «Se non fosse che mi pagano, me ne sarei già andato!». E canta pure la “trap”... Possibile che il tenero Vincenzo dopo 40 anni di Rai si sia improvvisamente trasformato in un rapper sulfureo e provocatore? Per vederci chiaro abbiamo intervistato l’originale.

Vincenzo, da dove arriva questa sua versione-pupazzo?
«Nasce tutto dal genio di Fiorello. Io mi sono limitato a dargli la mia voce. Con gioia».

Ma questo Mollica-pupazzo è sarcastico e provocatorio. Non ha avuto paura di snaturare la sua immagine?
«Rivendico la libertà di espressione per i pupazzi! E poi se Fiorello mi chiama e dice: “Ho un’idea” io rispondo “Sì” prima ancora che me la spieghi. Fiducia totale. Perché lui è uno dei pochi che ha capito il vero segreto dell’arte televisiva: inventarsi ogni giorno qualcosa di nuovo. Fiorello non si ripete mai e quando vorrebbero costringerlo (per andare sul sicuro) svicola. In questo mi ricorda Fellini, che diceva: “Sai cos’è che mi fa svegliare ogni mattina? La curiosità”».

Ma come è nata questa vostra amicizia?
«Io lo ammiravo già dai tempi del “Karaoke”. Poi ci ha fatto conoscere il compianto produttore Bibi Ballandi. Ci siamo subito piaciuti».

Senta, c’è chi dubita che la voce del pupazzo sia davvero la sua... si parla di un imitatore...
«No no, sono proprio io. Ovviamente, trattandosi di un pupazzo, esagero i toni e faccio un po’ la parodia di me stesso. Diciamo che Fiorello ha tirato fuori la mia anima trap-rock, che finora era rimasta un po’ in ombra».

E le battute chi le scrive?
«Tutta farina di Rosario. Quando mi alzo trovo già i suoi messaggini WhatsApp con le frasi da recitare (lui si sveglia molto prima di me). Io poi le registro negli studi di Saxa Rubra e lui si “sincronizza” col pupazzo come fosse in un cartone animato».

Adesso quanti pupazzi-Mollica ha? E dove si possono comprare? I lettori ce lo chiedono perché vogliono regalarli ai bambini per Natale!
«Che io sappia il pupazzo non è in commercio. Ce n’è uno solo ed è proprietà esclusiva di Fiorello».

Non è giusto però...
«Massì, in fondo ho già i “Topolino” dove il disegnatore Giorgio Cavazzano mi aveva trasformato nel fumetto Paperica. A me basta questo regalo che mi ha fatto Rosario per la pensione».

Già, a gennaio 2020 lei dovrebbe andare in pensione dopo 40 anni di onorato servizio. E sempre Fiorello ha lanciato un appello: «No a un Sanremo senza il mitico balconcino di Mollica». Come finirà?
«Bene, stiamo lavorando a una soluzione e penso proprio che ci sarò. Del resto mi piacerebbe, sarebbe il mio 39° Festival».

Urca, ma allora bisogna fare cifra tonda.
«Adesso non esageriamo, si fa un passo alla volta. Intanto mi godo l’ultima magia di Fiorello: sono entrato in Rai uomo e ne uscirò pupazzo!».

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